Il regista all’opera Greenaway si racconta: "Amo Lucca, mi emoziona molto"

Il maestro ha regalato una piccola anticipazione sulla trama dell’opera. "Un gruppo di americani verranno in città per riscoprire le proprie origini"

Il regista Peter Greenaway con il sindaco Mario Pardini (Foto Alcide)

Il regista Peter Greenaway con il sindaco Mario Pardini (Foto Alcide)

Lucca, 26 marzo 2024 – Dopo mesi di trepidante attesa, voci che si rincorrevano e foto rubate, finalmente ieri sono iniziate ufficialmente le riprese del film che vedrà come protagonista la città di Lucca. Un cast di altissimo livello, con Dustin Hoffman e Helen Hunt, che insieme sommano 3 premi Oscar, magistralmente guidati dal regista Peter Greenaway. Un maestro del cinema d’autore, considerato no dei più significativi cineasti britannici contemporanei, che già da qualche mese si è fuso con la città di Lucca, per respirarne la vera essenza. Aiutato passo passo dalla moglie, Saskia Boddeke, regista anche lei, ha diretto i primi emozionanti ciak del film che per il momento porta il titolo di “Tower Stories“, che però, come raccontato dallo stesso regista, potrebbe ancora cambiare. Nascosto in un lungo piumino blu ha attentamente guidato le riprese, con un occhio alla scenografia e l’altra ai monitor, per controllare che le macchine da presa immortalassero in maniera perfetta la storia che nella sua testa è già già di versi mesi. O forse anni, visto quando è sbocciato il suo amore per Lucca.

Greenaway, come mai ha scelto Lucca per una sua opera?

"Sono venuto qui circa 10 anni fa. Stavamo facendo un progetto riguardante la proiezione sulla facciata di San Francesco. Ero molto eccitato per il luogo, lo trovavo molto bello, e pensavo nel profondo della mia mente che un giorno sarei venuto qui, e dato che molti dei miei progetti sono creati in base alle location, dovrei girare un film qui. Ed eccoci qui".

Quando ha iniziato a pensare al film ha subito immagino Dustin Hoffman come protagonista?

"No, non avevo pensavo a lui. Stavamo effettivamente pensando a un attore completamente diverso, ma si stava rivelando essere molto costoso finanziariamente. Così abbiamo cambiato produttori e organizzato la situazione con persone diverse". Che tipo di film dobbiamo aspettarci?

"Beh, sarò piuttosto sincero. È un film sulla morte. È un film che si domanda: “la morte è necessaria?“ Cosa pensi di questa domanda? Pensi che la morte sia necessaria?. La storia racconta di un gruppo di colte e istruite persone americane che vengono da New York per cercare le origini dell’uomo. E lui crede di essere stato abbandonato come trovatello nella città di Lucca alla fine della Prima Guerra Mondiale. Decide di tornare per scoprire, letteralmente suppongo, le sue radici. Quindi si mette subito alla ricerca, ma è una cosa che gli richiederà molto tempo, tanto che resterà in città per oltre sei mesi. Alla fine è guidato dalle persone del posto verso il luogo dove, in effetti, sua madre ha dovuto abbandonarlo perché illegittimo".

Il titolo definitivo sarà “Tower Stories“?

"Non lo so. Io ho sempre chiamato il film “Lucca Mortis“. Alcune persone si arrabbiano un po’ a causa della parola mortis, che come probabilmente ti rendi conto è legata alla morte. Ma non è in alcun modo un film cupo. È un film su persone molto intelligenti che pongono una domanda importante, che credo dovremmo tutti porci. “Siamo noi a controllare le nostre vite e non dovremmo decidere quando vogliamo morire?“ Quindi è un film sul suicidio. È un film sull’eutanasia. È un film sulla morte assistita".