
Il gruppo degli archeologi: da sinistra Fioravanti, Colombo, Notini e Serradimigni
I reperti esposti partono dalla Preistoria fino ad arrivare alle soglie dell’epoca moderna. Dopo oltre quattro decenni di attesa, si inaugura, dunque, ufficialmente domani, giovedì 12 giugno, il Museo della Garfagnana Archeologica (MuGar), collocato all’interno dell’ex convento Sant’Anna nel centro storico di Pieve Fosciana. E’ il primo museo che racchiude al suo interno le vestigia delle attività umane di tutta la Garfagnana attraverso i millenni passati, deve la sua realizzazione agli sforzi congiunti del Comune di Pieve Fosciana, in testa il compianto sindaco Francesco Angelini, la Soprintendenza nella persona del Funzionario Archeologo dottoressa Marta Colombo, coadiuvati dagli archeologi Silvio Fioravanti, Marco Serradimigni e Paolo Notini.
Di comune accordo è stato deciso, nonostante il grave lutto per aver visto nei giorni scorsi la scomparsa del Sindaco, di procedere con l’inaugurazione, proprio per rispetto delle sue volontà e per la sua grande dedizione alla creazione del MuGAr stesso, in modo da poter aprire la struttura in concomitanza dell’esordio della stagione estiva. Il Museo ospita le più importanti testimonianze del nostro passato rinvenute nel territorio, partendo dal sito paleontologico/fossilifero di Sassorosso (Villa Collemandina) e passando per i fondamentali siti paleolitici e mesolitici (quali Isola Santa e Riparo Piastricoli), fino ad arrivare all’importantissimo insediamento etrusco della Murella ed ai reperti più recenti, come le ceramiche della Rocca Ariostesca e di Castiglione.
Da sottolineare l’esposizione, per la prima volta, di quello che probabilmente è il reperto più importante dell’intera collezione archeologica, il pettorale in bronzo di Cima la Foce, reperto protostorico (Età del Bronzo finale – XI secolo a.C. circa) pressoché unico in Italia (un solo confronto si trova a Cuneo) e tra i pochi in Europa, con esemplari simili ma più semplici rinvenuti in Svizzera.
Tutti i 15 Comuni della Garfagnana sono rappresentati e possono vantarsi di avere reperti del proprio territorio esposti nella vetrina di un Museo. Grazie all’attivazione di un servizio civile, sarà garantita l’apertura quotidiana del Museo secondo orari che verranno al più presto comunicati e pubblicizzati almeno sulla pagina Facebook del Museo.
Dino Magistrelli