REDAZIONE LUCCA

Donne nella storia Strade con i loro nomi

Progetto di Comune e scuole per valorizzare le figure femminili che hanno ricoperto ruoli importanti per la comunità

CAPANNORI

Amalia Del Fiorentino e Maria Pia Bertolucci, ma anche l’ex assessore Luciana Baroni per la cultura o la pittrice Leonella Marchetti, tutte scomparse recentemente. Oppure figure storiche e religiose, come Santa Gemma Galgani da Camigliano. Una Capannori declinata al femminile. Un progetto per ricordare e valorizzare le donne che in passato hanno ricoperto ruoli importanti nella comunità capannorese intitolando loro vie, piazze e altri luoghi pubblici. Mira a questo il nuovo progetto su cui sta lavorando l’amministrazione comunale insieme alla Commissione Pari Opportunità che, a partire dall’inizio del prossimo anno scolastico, coinvolgerà alcune classi delle scuole secondarie di primo grado degli istituti comprensivi del territorio.

Un percorso che sarà condotto dall’associazione "Woman to be" di cui è presidente Maria Grazia Anatra, docente liceale, che si occupa da anni di progettazione formativa su tematiche differenziate, tra cui l’orientamento di genere, ed è autrice di vari libri dedicati a bambini e ragazzi. Il nuovo progetto partirà proprio con la lettura di un testo di Maria Grazia Anatra, "Una strada per Rita", che affronta il tema della toponomastica femminile e poi proseguirà con percorsi per individuare figure di donne significative per la storia di Capannori in vari ambiti e selezionare luoghi e spazi da intitolargli in occasione del Bicentenario della nascita del Comune di Capannori che ricorrerà nel settembre 2023.

"Con questo progetto realizzeremo un percorso partecipativo con le nuove generazioni per individuare figure femminili con un ruolo importante nella storia di Capannori organizzando iniziative per ricordarle – spiegano l’assessore Serena Frediani e il presidente della Commissione Pari Opportunità Alice Pani – attività che si svolgeranno in occasione del Bicentenario della nascita del Comune, occasione per riscoprire la storia e l’identità del territorio. L’obiettivo è sviluppare la toponomastica femminile, visto che gli spazi pubblici intitolati alle donne, sul nostro territorio sono davvero pochi rispetto a quelli intitolati agli uomini. Un modo per dare loro visibilità e voce, visto che hanno contribuito in vari campi a migliorare la nostra comunità".

Massimo Stefanini