Don Francesco lascia i Macelli Domenica i saluti

Il parroco da giovedì prenderà servizio a Fornacette. Festicciola dopo la messa. Subentra don D’Atri

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di Daniele Masseglia

Dieci anni intensi al servizio di ben ottomila cittadini appartenenti a due parrocchie, una miriade di impegni e iniziative, una comunità che esce arricchita da questa lunga esperienza, fino all’ultima messa in programma domenica mattina alle 11 alla chiesa del Ss Sacramento, ai Macelli. Per don Francesco Parrini si conclude la missione da “pastore“ in terra di Pietrasanta e c’è da scommettere che domenica saranno in tantissimi ad asciugarsi le guance per la commozione. Il sacerdote pisano, che tra due settimane spegnerà 41 candeline, da giovedì prossimo entrerà infatti in servizio alla parrocchia di Fornacette, nel comune di Calcinaia (Pi), in seguito al trasferimento disposto dall’Arcidiocesi di Pisa.

Arrivato ai Macelli per supportare, e successivamente sostituire, l’indimenticato e compianto monsignor Danilo D’Angiolo, don Francesco si era visto assegnare anche la parrocchia del Ss.Salvatore, ai Frati. Compito tutt’altro che agevole, in primis per la necessità di un restauro che sta andando avanti da anni e che ha visto lo stesso don Francesco promuovere diverse iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica e raccogliere fondi per sostenere le ingenti spese. Prima il campanile, poi la biblioteca, infine gli affreschi di Ademollo e prossimamente il tetto. Le infiltrazioni d’acqua avevano seriamente minato la stabilità dei Frati, ma grazie anche alla caparbietà di don Francesco si intravede un ritorno agli antichi splendori sebbene ci vorrà ancora del tempo. Un parrocco appassionato e legatissimo alla sua missione: è così che i fedeli rendono merito a chi li ha traghettati per un decennio, incluse quelle decisioni prese nonostante le inevitabili polemiche. E’ il caso delle due coppie di profughi nigeriani che don Francesco accolse e ospitò all’ex convento dei Frati nel luglio 2017, con una parte del mondo politico, in testa l’allora sindaco Massimo Mallegni, che si ribellò ricordando le numerose famiglie, italiane e straniere, in attesa di un alloggio popolare. Oppure, pochi mesi più tardi, il “no“ ai funerali di una donna in quanto il regolamento vieta di svolgerli di domenica, con la contrada Africa-Macelli che protestò scrivendo anche al vescovo. Aneddoti di un legame che resterà comunque forte anche dopo l’ultima messa che si terrà dopodomani, a cui seguirà una festicciola sul sagrato, ringraziamento di un’intera comunità. Il futuro è già deciso: sarà monsignor Stefano D’Atri, storico proposto del Duomo di San Martino e suo conterraneo, a subentrare a don Francesco prendendo così le redini di tre parrocchie.