Dieci ore al pronto soccorso e poi: “Il medico non c’è“

L’odissea di un anziano: “Solo lodi al personale, ma così ci sentiamo del tutto abbandonati“

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Non vuole dare addosso a nessuno, premette e più volte ribadisce il nostro lettore. “Ma dieci ore in attesa al pronto soccorso per poi sentirsi dire che il medico non c’è è roba dell’altro mondo“. Tutto succede di sabato in questa estate dal caldo impossibile. “Mi sono sentito male, avevo un picco di pressione – racconta –. Il sabato il tuo medico curante non esiste, ovviamente. Quindi mi viene a prendere l’ambulanza e mi porta al San Luca dove riscontrano il balzo di pressione. Da lì inizia l’attesa“. Dalle 4 del pomeriggio il signore, di età ragguardevole, attende fino alle 2 di notte.

“Dopo 5-6 ore non ce la facevo più a stare su quelle sedie e a quel punto un’infermiera, gentilissima, mi ha proposto una sedia a rotelle, decisamente più morbida. Nell’attesa infinita – racconta –, senza bere nè mangiare, mi ero anche rinfreddolito. Così sempre l’infermiera mi ha coperto con un lenzuolo“. Ma quando, alle 2 di notte, il signore ha provato a chiedere se poteva essere visitato, la risposta è stata disarmante: “Impossibile, il medico non c’è“. “Se al pronto soccorso manca pure il medico mi chiedo che pronto soccorso sia. Così ho chiamato un taxi e sono tornato a casa“.

L.S.