REDAZIONE LUCCA

Depuratore, falda acquifera da bonificare

La conferenza dei servizi certifica il superamento dei limiti di alcuni metalli e autorizza un progetto di revisione del sottosuolo

Analisi sul depuratore del Secco a Lido di Camaiore e progetto di messa in sicurezza: la Conferenza dei Servizi autorizza il progetto di revisione e la bonifica del sottosuolo dopo la valutazione dei rischi di inquinamento delle falde acquifere. Si è conclusa la ‘conferenza’ tra Gaia, Arpat, Asl, Suap e settori Ambiente e Pianificazione territoriale del Comune: ma quali sono i problemi emersi per questo impianto? Si parte dalla nota di Gaia del gennaio 2021 che rivelava che le analisi su suoli ed acque, effettuate nell’ambito del progetto di potenziamento del depuratore, avevano superato i parametri quanto a presenza di arsenico e mercurio nel suolo ed arsenico nelle acque. Si parla tecnicamente di ‘CSC’ ovvero di concentrazioni soglia contaminazione: nell’ambito del ‘piano di caratterizzazione’ di Gaia e di analisi dei rischi, le note inviate sono state varie durante i primi mesi dell’anno trascorso fino a quella dell’agosto 2021 e, dopo l’esclusione del Suap dell’Unione dei Comuni per incompetenza in materia, alla fine la Regione Toscana, nel mese di settembre scorso, ha convocato la Conferenza dei Servizi.

Cosa ne è emerso? Gaia ha effettuato i rilievi e, considerando che le sorgenti esaminate sono 4, così ha sentenziato: “Le simulazioni effettuate da questo Dipartimento con RiskNet 3.1.1 confermano le conclusioni della Ditta circa l’accettabilità rispetto del limite di accettabilità dell’indice di pericolo tossicologico e del rischio cancerogeno, sia individuale che cumulativo, e per la protezione della falda. Confrontando le CSR con le concentrazioni in sito, risulta che in tutte e quattro le sorgenti c’è contaminazione nel suolo superficiale per arsenico e tallio. Considerando i dati ARPAT per la sorgente SR2, nel suolo superficiale c’è contaminazione anche da antimonio. La relazione non riporta le CSR per le sorgenti di contaminazione nel suolo profondo, pur essendo presenti nei file di calcolo. Tali valori dovranno essere esplicitati. Il suolo profondo non risulta contaminato per rispetto delle CSR. Per la contaminazione presente in sito la Ditta propone una serie di interventi atti ad interrompere il percorso di esposizione. Per questo dovrà essere presentato il progetto di messa in sicurezza operativa”.

La recente determina del settore Ambiente dà quindi atto della conclusione della Conferenza dei Servizi.

Isabella Piaceri