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Lucca: delivery sì, ma anche fuori dal centro. Confcommercio rilancia sul piatto

Pasquini e Giovannini chiedono di estendere il provvedimento alle attività della prima periferia

Consegne di cibo a domicilio

Lucca, 22 marzo 2022 - Nel “pacchetto“ della nuova mobilità e sosta finalizzato al rilascio dei permessi della Ztl c’è anche un “regalo“ sollecitato da tempo da Confcommercio. Il Comune per le attività con sede in centro storico, ha introdotto una tipologia di permesso da associare al C2, che consenta ai gestori dei servizi di ristorazione/ditte o imprese che svolgono come attività prevalente o secondaria la preparazione cibi da asporto e consegna al domicilio dei clienti, di svolgere l’attività di delivery in fase sperimentale fino al 15/04/2022 e dal 15 ottobre 2022 al 15 aprile 2023, con fasce orarie di accesso/uscita in ZTL A e B 19.30-21.30. L’accesso, il transito e la fermata nella ZTL A e B sono consentiti esclusivamente per la consegna del cibo. Nel dettaglio il permesso, per i gestori dei servizi di ristorazione che già sono in possesso di un permesso C2, è rilasciato, su richiesta, al costo di 50 euro ed è da intendersi come estensione oraria del permesso C2 già in possesso, esclusivamente per le attività con sede nel centro storico. I soggetti indicati e comunque con sede in centro storico, sprovvisti del permesso potranno richiedere l’autorizzazione all’accesso in ZTL A e B attraverso il permesso C2 delivery con fascia oraria 19.30 -21.30 al costo di 50 euro.

Un passo in avanti apprezzato dal Confcommercio, che spera però in un successivo ampliamento di questa opportunità anche alle attività della prima periferia. “Si tratta di un tema – affermano il presidente e la direttrice dell’associazione, Rodolfo Pasquini e Sara Giovannini – sul quale la nostra struttura si è fortemente impegnata sin dai tempi del lockdown, quando la chiusura completa di tutte le attività commerciali catalogate dal Governo come non essenziali aveva trasformato di fatto la consegna a domicilio, assieme alla vendita da asporto, nell’unica strada possibile per le imprese per garantirsi un minimo di attività lavorativa”. “In questo senso – proseguono Pasquini e Giovannini – ringraziamo l’amministrazione comunale e in particolar modo l’assessore Gabriele Bove per essere giunti a conclusione di un lungo percorso di concertazione che inserisce in pianta stabile questa opzione all’interno del Pams, e non più legata a provvedimenti temporanei come già avvenuto durante le varie fasi della pandemia”.

“L’auspicio e la richiesta – aggiungono significativamente il presidente e la direttrice di Confcommercio – è che, dopo questa prima fase in cui il permesso verrà rilasciato solo alle attività con sede nel centro storico, già a partire dalla finestra temporale del prossimo ottobre tale provvedimento possa essere esteso progressivamente anche alle attività della prima periferia”.