Accusata di aver ucciso il padre, verso il processo immediato

La figlia è indagata ma nega di aver voluto colpire il padre

La casa dove è stato ucciso l’ex idraulico Roberto Franceschi (foto Alcide)

La casa dove è stato ucciso l’ex idraulico Roberto Franceschi (foto Alcide)

Lucca, 23 luglio 2019 - ​ La procura si appresta a chiudere in tempi rapidissimi l’inchiesta sul delitto di Lammari, costato la vita dieci giorni fa a Roberto Franceschi, l’ex idraulico di 70 anni. Il quadro probatorio è quasi completato e il pm Salvatore Giannino attende ormai solo la relazione scritta del medico legale Stefano Pierotti. A quel punto l’intenzione è di chiedere il giudizio immediato, per accelerare il processo saltando la fase dell’udienza preliminare e celebrarlo nel giro di pochi mesi di fronte alla Corte d’Assise di Lucca.

Nel  mirino c’è la figlia Ilenia Franceschi di 44 anni, indagata a piede libero per omicidio volontario, nonostante abbia fornito una spiegazione diversa della tragedia familiare, ovvero quella di una tragica fatalità accaduta durante un diverbio col padre in cucina, mentre lei stava tagliando delle zucchine. Per la Procura tutti gli elementi portano invece a ritenere che il gesto della coltellata inferta al cuore sia stato volontario. Un colpo secco e forte, vibrato lateralmente e arrivato in profondità. Probabilmente un gesto di rabbia maturato in un contesto di tensioni familiari e di esasperazione che andavano avanti da tempo. In questo senso il pm ha acquisito varie testimonianze. Intanto dopo averla fatta perquisire a fondo dai carabninieri, ieri il magistrato ha anche fatto dissequestrare l’abitazione di via del Chiasso a Lammari dove venerdì 12 luglio si è consumato il delitto.

Il pm  ha anche fatto acquisire agli atti dell’inchiesta le registrazioni delle conversazioni di quel pomeriggio con la centrale operativa del 118: fu proprio la figlia Ilenia a dare l’allarme e a chiedere i soccorsi per il padre. Ai soccorritori intervenuti parlò subito di un fatto accidentale. Tesi ribadita anche nel lungo interrogatorio di quella notte con il magistrato.

PER la Procura il caso è sostanzialmente chiuso e a questo punto la figlia, difesa dagli avvocati Leandro e Roberto Bonacchi, potrebbe anche non essere interrogata di nuovo. Gli unici elementi per completare formalmente il quadro probatorio sono contenuti nella relazione già anticipata a voce dal medico legale al pm e relativi appunto agli esiti dell’autopsia. Un riscontro che ha escluso ogni fatalità.

P. Pac.