
Dalla parte dello sport Percorso formativo contro l’abbandono della pratica sportiva
Una ecatombe. I più recenti dati statistici del post pandemia rivelano che il drop-out sportivo, ovvero, detto in italiano, l’abbandono precoce della pratica sportiva, coinvolge quasi il 40% dei ragazzi. Un fenomeno che la pandemia ha finito per ingigantire, e che ha tra le sue cause il rapporto con le figure adulte coinvolte, troppo spesso concentrate sull’agonismo esasperato, la performance e il risultato, a partire dai genitori le cui aspettative vengono impropriamente riversate sui ragazzi.
Ma un ruolo, in questo caso non positivo, lo recita anche la scuola: la maggior parte degli abbandoni arrivano infatti al momento dell’iscrizione alle scuole secondarie che rendono più complessa la compatibilità tra sport e studio. Gli smartphone fanno il resto, visto che il tempo passato su questi strumenti dai più giovani è spesso a detrimento dell’attività fisica e non solo. Proprio a queste tematiche e alle modalità per sviluppare anche negli adulti la capacità di dosare pressione e ascolto, coinvolgere il ragazzo con modalità che possano favorire passione, inclusione, impegno, ma anche la gestione dei conflitti e del fallimento, è dedicato un convegno che si terrà venerdì 26 maggio dalle 17.30 presso l’Auditorium San Micheletto e che sarà l’occasione per presentare il corso di formazione "Leadership e motivazione nello sport", in partenza a fine mese presso Zefiro.
Il convegno è stato annunciato ieri a Palazzo Orsetti alla presenza di Valentina Altamura di Zefiro; di Fabio Barsanti, assessore allo Sport del Comune, che patrocina, mentre la Fondazione Cassa di Risparmio finanzia l’intera iniziativa; dei docenti del corso Giuseppe Piazza, allenatore Nazionale FIP (Federazione Italiana Pallacanestro) Formatore Nazionale del CNA (Comitato Nazionale Allenatori della FIP) e di Matteo Paganelli psicologo dello Sport, psicoterapeuta, ipnoterapeuta.
"Stiamo provando a impegnarci a fondo sullo sport – ha ricordato Barsanti – e il tema dell’abbandono è tra le priorità, insieme alla questione degli impianti e dell’aggregazione sociale. Lucca sta crescendo molto, ma lo sport non è ancora al passo. Devo dire che se la Fondazione Cassa è attiva sul tema, non altrettanto si può dire per ora del mondo imprenditoriale che non pare aver compreso le grandi potenziali l’importanza dello sport".
Fabrizio Vincenti