REDAZIONE LUCCA

"Credo sia giusto difendersi da colui che attacca"

Il presidente Mario Regoli "Situazione complicata. Il rischio è che la guerra. si possa estendere"

Sul dibattito ancora caldo che divide chi si dichiara contrario e chi a favore a fornire le armi all’Ucraina per difendersi dall’invasione russa, interviene anche il presidente dell’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea, Mario Regoli.

"Partendo dal presupposto che la situazione è molto complicata, con il rischio che la guerra si possa estendere anche dal punto di vista geografico – dichiara il presidente – credo che sia giusto difendersi da colui che attacca; non solo, sono dell’opinione che sia estremamente doveroso poterlo fare in tutti i modi: ripercorrendo la storia del Novecento – prosegue – in particolare mi riferisco alla guerra spagnola con Franco aiutato dai fascisti e dai nazisti, ancora oggi penso che sia stato profondamente sbagliato non fare niente, da parte delle forze democratiche di certi Paesi, per aiutare il popolo spagnolo oppresso".

Il presidente scende nel particolare dei giorni nostri: "Oggi abbiamo maggiore consapevolezza, perché sappiamo che oltre all’uso delle armi, abbiamo a disposizione la diplomazia; anzi, la sbandieriamo continuamente ma poi, nei fatti, non facciamo un granché, niente di utile per non ricorrere all’utilizzo delle armi che dunque rimane, purtroppo, l’univa via da seguire".

Conclude Mario Regoli: "Chi è democratico deve sostenere gli oppressi, quindi gli ucraini; le armi, a questo punto, rimangono l’unico e ultimo mezzo a disposizione, in mancanza – termina il presidente dell’Istituto storico della Resistenza – di altre strategie che nessuno vuole percorrerer davvero fino in fondo: bisogna aiutare chi, purtroppo, deve difendersi dall’aggressione bellica".

Maurizio Guccione