Covid. Quasi azzerati i contagi, ma non i ricoveri

Solo 4 casi a Lucca, zero in Valle e in Versilia. Al San Luca 13 pazienti. La campagna vaccinale fondamentale per evitare ricadute

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Lucca, 9 giugno 2021 -  Il virus ora, in autunno, le cure e i vaccini. Quali scenari? In tutta la provincia di Lucca ieri i nuovi casi erano solo 4 (tutti nel comune di Lucca): zero in Valle del Serchio e in Versilia. Per quanto riguarda i ricoveri per “Covid-19” la situazione è ancora di attenzione: negli ospedali dell’Azienda USL Toscana nord ovest sono in totale 70 (ieri erano 66), di cui 18 (lo stesso numero di ieri) in Terapia intensiva. All’ospedale di Lucca 13 i ricoverati (erano 12), di cui 4 in Terapia intensiva (erano 3). All’ospedale Versilia 21 ricoverati, di cui 3 in Terapia intensiva. Con il direttore dell’Unità operativa di malattie infettive di Cisanello, Francesco Menichetti, facciamo il punto alla vigilia della stagione calda.  

Gli ospedali non sono più affollati, ma si continua a morire per Covid. Perché? "Purtroppo – spiega il dottor Menichetti – alcuni soggetti anziani, fragili con comorbidità, con un decorso ospedaliero lungo hanno complicazioni e non ce la fanno".  

Come vede l’estate? "Con prudente ottimismo: se siamo intelligenti ed attenti ad osservare le regole di comportamento, le progressive riaperture avverranno senza ricadute, ovviamente se la campagna vaccinale continuerà a pieno ritmo".  

E il rientro in città e le scuole? "A settembre potremmo essere pronti a ripartire con la didattica in presenza".  

Una 41enne lucchese - avrà letto di questo caso - è ricoverata in Neurorianimazione a una settimana dal vaccino. Può esserci davvero correlazione? "Se la patologia che l’ha colpita è una trombosi dei seni cavernosi cerebrali può esservi correlazione, anche nel caso di un ictus trombotico potrebbe... è necessario comunque approfondire, non è sufficiente infatti la sola relazione temporale per definire un rapporto causa-effetto".  

A fine maggio un giovane militare è morto dopo il vaccino, perché, è stato detto, avendo avuto già il Covid, “ha ricevuto troppi anticorpi”. E’ così? "Non conosco il caso ed è quindi difficile per me dare un giudizio. Esiste un meccanismo conosciuto come Ade (antibody-dependent enhancement) che potrebbe essere chiamato in causa ma non me la sento di aggiungere altro".  

Come si deve comportare, dunque, chi ha già contratto la malattia? "In generale si può dire che se ha elevati livelli di anticorpi di tipo IgG contro la proteina S (spike) del virus si può rimandare la vaccinazione di qualche tempo (1-3 mesi). Ma il consiglio deve provenire da una valutazione specialistica".  

Ora l’età dei vaccinandi si sta abbassando. E’ d’accordo nel coprire anche gli adolescenti? E i bambini? "Nelle decadi minori e nei più piccoli il Covid non rappresenta un rischio rilevante di malattie grave e complicata. Pertanto la funzione del vaccino è quella di ridurre la circolazione del virus: infatti i giovani vaccinati sviluppano una immunità che può essere non sterile (si possono cioè infettare) ma difficilmente sono contagiosi".  

A. Cas.