
Sul posto sono arrivati i carabinieri
Lucca, 16 maggio 2025 – L’ha denunciato per le violenze subite, l’ha fatto condannare, ma non riesce ancora a liberarsi di lui. L’ex marito, condannato a due anni e poco più per maltrattamenti, era agli arresti domiciliari. Scontata la sua pena, dopo nemmeno una settimana di libertà, ha tentato di entrare con la forza nella sua vecchia casa, dove vive lei e il figlio. Per due volte. Prima ha cercato banalmente di aprire la porta con le chiavi, senza riuscirci. La serratura era stata cambiata. Il giorno dopo è tornato invece con un trapano, con cui ha cercato di forzare l’ingresso. Anche in questo caso invano. Quando sono arrivati i carabinieri, lo hanno trovato ancora lì, in veranda, di fronte all’ingresso, che armeggiava.
È a questo punto che è scattata la misura cautelare del divieto di avvicinamento, con tanto di braccialetto elettronico. L’uomo, sulla sessantina, originario del sud ma residente in Lucchesia da una vita, non potrà più avvicinarsi all’ex moglie o al figlio, né frequentare gli stessi posti o tantomeno cercare di contattarli. Se dovesse farlo, tornerebbe ai domiciliari.
Una storia senza fine per la vittima. La donna, di circa 50 anni, pensava o meglio sperava che fosse tutto finito con la condanna in appello (a gennaio la sentenza è diventata definitiva), ma così non è stato. Una storia che abbiamo raccontato prima a luglio poi a novembre 2023, quando ha scelto con coraggio di lasciare il sistema di protezione. Dopo aver denunciato, con la complicità dei figli, le vessazioni e le violenze subite per anni dal marito, non le era rimasto altro che scappare. Per sei mesi ha vissuto lontano da tutto e tutti, in una località segreta, protetta e seguita dal centro antiviolenza. Ma ad un certo punto ha detto ‘basta’. Le sembrava ingiusto che fosse lei, vittima, a doversi nascondere.
Nonostante fosse consapevole dei rischi, è voluta tornare alla sua vita, dai suoi figli, e riconquistare una parvenza di normalità. Lui, condannato a due anni, era agli arresti domiciliari. Questo l’avrebbe fatta stare tranquilla, si fa per dire, almeno per un po’. Almeno fino a poco tempo fa, quando l’ex marito è tornato di nuovo libero.
Erano quasi le 9 quando se l’è visto arrivare alla porta di casa. L’ha guardato dalle telecamere, mentre cercava di aprire con le chiavi una serratura diversa da quella che aveva lasciato. Il giorno dopo, quando lei e il figlio erano andati via, è tornato con un trapano. È stato il figlio, allertato dal sistema di videosorveglianza, a chiamare i carabinieri. Il pm prima e il gip poi, hanno riconosciuto il rischio di reiterazione nonché la pericolosità. L’uomo, in questi anni, avrebbe più volte manifestato la sua ferma volontà di tornare a vivere in quella casa, forte del fatto che l’iter di separazione fosse solo all’inizio. Da qui il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico: non può avvicinarsi a meno di 500 metri da lei, dal figlio, dalla casa o dai luoghi da loro frequentati. Peccato che, come spesso accade, il braccialetto elettronico non sia stato ancora installato. Nel frattempo ha l’obbligo di presentarsi ogni giorno alla polizia giudiziaria.