E’ stato condannato a 16 anni di reclusione Andriy Bochsan, il trentenne ucraino che il 4 marzo del 2020 uccise la mamma quarantanovenne Larisa Smolyak. Il ragazzo aveva colpito la madre al culmine di una furiosa lite, tramortendola, finendola poi con dieci coltellate. Mamma e figlio abitavano in un appartamento di una quarantina di metri quadri. Dopo aver compiuto l’efferato delitto, il Bockshan chiamò il 112 confessando tutto l’accaduto.
L’omicidio è avvenuto nella cucina dove Andriy trovò il coltello con cui ha infierito più e più volte sull’esile corpo della madre, affetto da una malattia degenerativa che la costringeva ad appoggiarsi a un bastone per camminare. Magrissima, impedita in parte nei movimenti, la donna ha sicuramente stentato a difendersi, restando agonizzante, distesa a terra, in una pozza di sangue. "Non riuscivo più a fermarmi", ha detto il matricida quando venne arrestato dai carabinieri. Andriy e la madre, poche ore prima, erano andati insieme a fare la spesa al supermercato Conad di viale Oberdan.
Dopo il rientro per il pranzo, deve essere accaduto un diverbio, forse per motivi di soldi, e quel ragazzo taciturno, sempre a testa bassa con passi brevi e regolari, è come ‘esploso’. Non era più la persona di un’ora prima col cestino della spesa. Un fatto di sangue che ha sconvolto oltre un anno fa Camaiore, e adesso ha una sentenza di condanna a 16 anni di reclusione per quel ragazzo che in preda ad un raptus ha rovinato per sempre la sua vita. E quella della sua famiglia.