Comitato Pucciniano, Veronesi resta in sella

Ieri sera un confronto informale in via telematica. Presente il sindaco di Lucca Pardini, assenti quelli di Viareggio e Pescaglia

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Un confronto informale a porte chiuse e off limits quello avvenuto ieri sera con il presidente del Comitato per le celebrazioni pucciniane Alberto Veronesi. Dopo essere stato rinviato di qualche giorno è avvenuto in via telematica, con i diretti interessati collegati da diverse zone della Toscana e dell’Italia (Veronesi è attualmente a Milano). Pochi più della metà i partecipanti: c’era il sindaco di Lucca, Mario Pardini, ed erano assenti per impegni evidentemente improrogabili Andrea Bonfanti, sindaco di Pescaglia, e Giorgio Del Ghingaro, primo cittadino di Viareggio, la cui partecipazione è stata fino all’ultimo in forse. Motivo dell’incontro ovviamente il futuro del comitato stesso, nato non proprio sotto una buona stella.

Istituito con la legge di Bilancio del 2022 la scorsa estate e dato dall’allora presidente del Consiglio Mario Draghi in mano al maestro Veronesi, vede sul tavolo “fior di quattrini“: 9 milioni e mezzo di euro da investire sul territorio. Eppure, dopo pochi mesi si è ritrovato impantanato in una convivenza impossibile, tra riunioni inconcludenti per mancanza del numero legale e dimissioni a ruota. Sono già parecchi ad aver fatto le valigie: l’ex prefetto Maria Laura Simonetti, i due esperti culturali Massimo Marsili e Riccardo Chailly, seguiti poi dal tesoriere Nicola Bellini e, per ultima, dalla presidente del conservatorio Cherubini di Firenze, nonché ex parlamentare del Pd, Rosa Maria Di Giorgi. I motivi andrebbero cercati nell’incompatibilità di vedute nella gestione dei lavori del comitato, ma secondo Veronesi dietro ci sarebbe una volontà di boicottaggio per ragioni strettamente politiche.

E sicuramente la politica ha a che fare con l’ultima bufera che ha travolto il comitato. Dopo l’ufficialità della candidatura di Veronesi con Fd’I al consiglio regionale della Lombardia, in tanti (Centrosinistra in primis ma anche qualche esponente della Lega) vorrebbero le sue dimissioni dalla presidenza. Gli stessi Del Ghingaro e Bonfanti hanno bocciato quella che per loro è stata una scelta inopportuna, che mette in dubbio l’imparzialità del suo ruolo. Più cauta invece la posizione del sindaco Pardini che ha rimandato ai piani alti il compito di stabilire un’eventuale incompatibilità, mentre lui preferisce concentrarsi sulla buona riuscita del comitato. Per cui, però, ad oggi non sembrano esserci i presupposti. Dai piani alti ancora nulla di ufficiale. C’è da dire che Veronesi, che dice di aver parlato con più ministri, si sente in una botte di ferro. Cosa contenga questa botte si scoprirà più avanti. Di chiaro c’è che “tutto è politica“, anche la cultura a quanto pare.

Teresa Scarcella