Colibatteri oltre i limiti: scatta il divieto

Stop alla balneazione a Fiumetto. L’assessore: "Danno d’immagine". Il Consorzio contro le ville al Forte: "Ogni volta che riaprono è così..."

Prelievi effettuati

Prelievi effettuati

di Daniele Masseglia

Dieci giorni fa l’annuncio del ritorno della Bandiera blu a Marina. Ma il prestigioso vessillo nulla ha potuto per impedire un film già visto: il divieto di balneazione. L’ordinanza è scattata ieri mattina lungo un tratto di 200 metri a sud della foce del fosso Fiumetto in seguito alla comunicazione di Arpat dell’esito dei prelievi eseguiti il 17 maggio. Gli sforamenti non sono eccessivi e questo fa pensare che per la revoca sia questione di poco: i parametri dell’escherichia coli sono pari a 657 mpn ogni 100 millilitri (il limite massimo è 500) e gli enterococchi intestinali 223 a fronte di un limite di 200. Insieme a Marina di Vada, le acque di Fiumetto sud sono le uniche ritenute non idonee in base alle analisi.

E’ anche vero, però, che gli altri otto punti di prelievo della Marina (Focette, fosso Fiumetto, fosso Motrone, pontile di Tonfano, Versiliana, Fiumetto nord, Motrone sud e Tonfano) hanno registrato valori microbiologici di piena qualità delle acque, ampiamente al di sotto dei limiti. In attesa delle controanalisi, già sollecitate dal Comune, ieri il sindaco Alberto Giovannetti ha firmato l’ordinanza di divieto temporaneo. "Abbiamo già chiesto un prelievo suppletivo – spiega l’assessore all’ambiente Tatiana Gliori – ma resta il dispiacere per una situazione che, fermo restando il dovere di massima e prioritaria tutela per la salute pubblica, a livello di immagine va a danneggiare oltremodo il nostro litorale. Proprio a Fiumetto qualche settimana fa abbiamo iniziato un percorso di valutazione e monitoraggio ambientale, insieme ai dipartimenti di biologia e igiene dell’università di Pisa, per avere un quadro esatto e scientificamente provato dell’origine di episodi come questo e, di conseguenza, prendere i provvedimenti necessari per risolverli. L’ultimo sopralluogo risale a mercoledì".

L’ennesimo divieto pre-esitivo non coglie impreparato Francesco Verona, presidente del Consorzio mare Versilia. Lui, da tempo, un’idea se l’è fatta. "Ogni anno è così – dice – guarda caso quando cominciano a riaprire le ville di Forte dei Marmi al confine con la Versiliana. Ad aprile era andato tutto bene grazie al basso afflusso turistico e non possiamo neanche dare la colpa alle piogge, che sono la principale causa principale dell’alterazione della carica batterica: più evidente di così non si può. Con l’arrivo di centinaia di famiglie si rimette in movimento tutto il sistema delle fognature, che in quella zona di Forte mancano in diversi punti. Oltre agli scarichi, nel fosso Fiumetto incide molto anche la fauna, soprattutto le oche. Tutto, insomma, concorre e va a finire in mare. Il mio appello è che si continui a cercare gli scarichi abusivi obbligando i proprietari ad allacciarsi alla fognatura laddove è presente. E poi – conclude – sarebbe il caso di rivalutare l’uso dell’acido peracetico, che potrebbe ovviare a questo problema".

Caustico, infine, l’intervento del Pd. "Il nostro Comune – scrivono – ha ottenuto la Bandiera blu solo per due zone di prelievo, a dimostrazione che rimangono grossi problemi di qualità delle acque sul nostro litorale. Eppure il centrodestra, che governa da ormai sette anni, fa come gli struzzi e nasconde la testa sotto la sabbia. Prima si sono incaponiti sulla chimera del peracetico, poi non hanno mosso un dito per realizzare, assieme agli altri enti, interventi strutturali per rimuovere le cause, come il completamento della rete fognaria, il potenziamento e miglioramento del depuratori e i controlli sugli scarichi. Le dichiarazioni della Gliori farebbero sorridere se non fossero tragiche: si è svegliata ora dopo sette anni di divieti?".