Cibi e bevande, un export da record: Lucca è quarta in Toscana

Cibi e bevande, un export da record: Lucca è quarta in Toscana

Cibi e bevande, un export da record: Lucca è quarta in Toscana

Export di cibi e bevande da record. La Toscana non ha mai esportato così tanto nel mondo. Firenze con 878 milioni di euro (+25%) e Siena con 643 milioni di euro (+12%) guidano la classifica delle province con la maggiore vocazione esportativa dando un contributo fondamentale allo storico traguardo dei 3,3 miliardi di euro di prodotti Made in Tuscany venduti oltre i confini. Il 74% in più rispetto a dieci anni prima. Dopo Firenze e Siena, che da sole valgono 1,5 miliardi di euro, quasi la metà dell’intero valore di esportazioni (46%), al terzo posto della classifica delle province si posiziona Pistoia con 562 milioni di euro (-1,5%) spinta dal vivaismo ornamentale che produce il 90% dell’intero export regionale del settore. Poi al quarto ecco Lucca con 361 milioni di euro (+13%), seguita da Arezzo con 280 milioni di euro (+10%), Livorno con 233 milioni di euro (+7%), Grosseto con 185 milioni di euro che fa registrare il secondo più alto incremento tra le province (+14%), Pisa con 158 milioni di euro (+9,5%) ed infine Prato con 34 milioni di euro (-14%) e Massa Carrara, in forte flessione, con 3,3 milioni di euro (-19%).

I prodotti più esportati sono vino, olio, piante, pasta, piante, frutta ed ortaggi. Germania e Francia sono i paesi del vecchio continente più importanti insieme al Regno Unito, poi gli Stati Uniti d’America ed il Canada. Mercati dove le 89 produzioni a denominazione, tra Dop e Igp, sono molto richieste perché garantiscono tracciabilità, trasparenza, qualità e un legame con il territorio.

A dirlo è Coldiretti Toscana sulla base dei dati Istat sul commercio estero relativi al 2022.

“I consumatori di tutto il mondo vogliono mangiare toscano perché i nostri prodotti sono sinonimo di sicurezza, trasparenza e genuina alimentazione ed evocano qualità, bellezza e paesaggio. I prodotti del nostro paniere sono entrati nelle abitudini dei consumatori stranieri che ora li consumano regolarmente", spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana.