
Cala traumaticamente il sipario sulla cioccolateria Ristori Essenza del gusto, ex profumeria Ristori in via Fillungo. Un amarisso choc per il gestore, Massimo Micheli, ma anche per i cittadini che ieri mattina hanno assistito attoniti e inorriditi alla chiusura del locale e anche alla carica su un furgone delle vetrine ottocentesche smurate dalle pareti di quel corridoio-gioiello. Che è successo? Lo chiediamo a Massimo Micheli.
"In questo momento parlo anche a nome dei piccoli imprenditori con i quali avevamo intrapreso questa avventura battezzata ’Ristori Essenza del Gusto’ , ovvero Le Bontà, Podere Micheli, Planet Cafè. Gli antichi arredi in effetti sono stati trasferiti ma solo dopo aver interpellato la Soprintendenza la quale, con risposta scritta, ha comunicato che su quegli arredi non sussisteva alcun vincolo. Visto il valore storico e artistico non ce la siamo sentita di abbandonarli in un fondo sfitto alla mercè di chissà chi e quindi, essendone i legittimi proprietari perchè a suo tempo li acquistammo dal prorietario, li abbiamo smontati per metterli in sicurezza. Abbiamo tutelato e valorizzato fin dall’apertura del locale sin dall’inizio mantenendone intatte le caratteristiche così come espresso dall’antica proprietaria Giovanna Colombini".
Perché avete chiuso?
"Domanda dolorosissima, ma capisco che la città vuol sapere, ed è giusto. La crisi ha colpito duro. Un negozio così piccolo rischiava di non potersi adeguare alle normative della Fase 2. Avevamop chiesto al proprietario del fondo una revisione dell’affitto fino a dicembre, non ci è stata concessa. Legittima decisione, ma è oggettivo che ci ha tarpato le ali. Siamo piccoli imprenditori di Lucca, dove le nostre attività sono nate e cresciute. Stiamo combattendo una dura lotta per tenerle in vita. E per farlo abbiamo capito, con molta amarezza, che dovevamo arrenderci e chiudere quello che effettivamente era un piccolo gioiello storico di lucchesità".
Deluso?
"Un po’. E’ chiaro che non si può contare su aiuti esterni, e che se gli affitti sono astronomici questa fase è difficile da superare. Il progetto ’Ristori’ era quello di creare una bellissima vetrina, ai prodotti tipici del nostro territorio con una joint venture tra imprenditori. Temo che di tipico a Lucca resterà poco. Il Comune dovrebbe avere il coraggio di lanciarsi in progetti nuovi, mostre, eventi e musica all’aria aperta. Un sigillo di qualità sui negozi della tradizione. Osare anche con un pizzico di follia e rischiare di sbagliare piuttosto che star fermi a guardare".
Laura Sartini