
La famiglia Pepi (Foto Alcide)
Lucca, 16 ottobre 2021 - L’ultimo frate? Potrebbe essere quello che la famiglia Pepi, che da sempre gestisce il Chiosco dei frati di Piero, fuori Porta Santa Maria, regalerà a tutti i lucchesi domani dalle 16 alle 18. Come appello sì, per trovare solidarietà, anche, ma soprattutto per un ringraziamento corale, per dimostrare affetto a una città di cui quel piccolo Chiosco ha fatto un bel pezzo di storia: 66 anni tondi.
Il Comune chiede ai gestori di sgomerare l’area demaniale-monumentale, e la sentenza attesa per martedì dal Tar potrebbe dargli ragione. “Tutto è iniziato nel 1986 – spiegano Luca e Sonia Pei, figli di Eugenio e la moglie Luana che hanno sempre gestito l’attività dopo la morte prematura del babbo di Luana, Piero –. Fu allora che l’amministrazione comunale ci invitò a fare una richiesta di condono. Negli anni abbiamo premuto per ottenere una risposta che ci desse certezza del nostro futuro commerciale, una risposta che è arrivata solo nel 2018, 33 anni dopo. E’ stata l’Opera delle Mura, che nemmeno esiste più, a rigettare quella istanza di sanatoria“. La storia tutti questi anni, racconta la famiglia Pepi, è intrisa di silenzi, di incontri in cui ogni volta si doveva tornare al punto di partenza.
“Non c’è un atto della Soprintendenza, non un decreto, non un regolamento comunale, in base al quale noi dobbiamo smantellare questa attività – dice Luca, il figlio di Eugenio e Luana –. Noi abbiamo sempre e solo chiesto una chance di sopravvivenza dell’attività e del suo valore, non vogliamo andare contro la legge. Il Comune nel piano del commercio poteva prevedere un’area vocata ai chioschi dove avremmo potuto trasferirci. Non c’è stata la volontà. E oggi, siamo sfiniti. Probabilmente è proprio a questo che ci volevano condurre“. Eugenio, costretto sulla carrozzina dopo il malore che lo colse proprio al lavoro nel suo chiosco, quasi non riesce a parlarne per la commozione. “Ci ho passato una vita qui e ora finisce tutto“.
Le ultime speranze sono appese alla sentenza di martedì: se sarà infausta non solo il chiosco andrà rimosso ma la famiglia dovrà farlo a spese proprie. Danno e beffa.
“Noi siamo sugli spalti delle Mura e ci vogliono spazzare via. Eppure – sottolinea Luca Pepi – alcune attività commerciali si trovano proprio sulle Mura. C’è addirittura un chiosco. Due pesi e due misure, la politica è quella“. “Sono bravi tutti a fare gli amministratori di fronte a questioni facili. L’amministratore si vede quando si impegna a risolvere un problema. E la volontà non c’è stata“. Dunque la chiamata è per tutta la città, domani dalle 16 alle 20, per il frate meno “dolce“ della storia degli ultimi 66 anni.
Laura Sartini