DINO MAGISTRELLI
Cronaca

Le castagne sono salve: in Garfagnana la produzione sarà ricca e solo un po’ in ritardo

Coldiretti lancia l’allarme in Toscana: crollo fino al 50 per cento, ma in lucchesia le cose vanno meglio: “Siamo stati fortunati”

Sorridono i produttori di castagne nella Media Valle della Garfagnana

Sorridono i produttori di castagne nella Media Valle della Garfagnana

Lucca, 16 ottobre 2023 – La raccolta delle castagne in Garfagnana è un poco in ritardo, ma si prevede che sarà ricca per qualità e quantità, in controtendenza rispetto a quanto accade in molte altre regioni italiane. L’allarme era stato lanciato nei giorni scorsi da Coldiretti Toscana secondo le cui stime si prevede una riduzione media di almeno il 50 per centi del raccolti negli oltre 30mila ettari di castagneti da frutto censiti in Toscana. Ben diversa, per fortuna, la situazione dalle nostre parti.

«Noi in Garfagnana – spiega l’esperto del mondo agricolo e presidente dell’associazione nazionale Città del castagno, Ivo Poli – siamo stati fortunati in quanto ha piovuto prima della fioritura e non durante come in altre zone dell’Italia. Ci sono però differenze fra le varie zone e i migliori prodotti si trovano quanto più si va in altitudine, dalla zona di Corfino al Comune di Sillano Giuncugnano con molte varietà di castagne. Siamo però in ritardo di una decina di giorni nella caduta, ma niente di preoccupante. Si teme però la presenza di un fungo che potrebbe far marcire le castagne raccolte dopo che hanno assorbito umidità. Per evitare questa muffa, l’ideale sarebbe raccogliere subito le castagne a terra e neppure lasciarle a lungo nelle sacche o come si dice in Garfagnana nelle balle. Questo ritardo potrebbe fare ritardare la data della presentazione e commercializzazione della nostra farina di neccio Dop, fissata per il primo dicembre".

Federico Benedetti, neo presidente dell’Associazione castanicoltori della Garfagnana è fiducioso: "Siamo in piena fase nella raccolta delle castagne, anche se con qualche giorno di ritardo per la mancanza di pioggia che non ha fatto aprire i cardi e fatto cadere le castagne. Le maggiori rese si trovano nelle zone più umide, nei cosiddetti canaloni, mentre una minore produzione l’abbiamo nelle zone più secche e dove c’è stata la maggiore temperatura nei mesi scorsi. Parlo in questo momento della mia esperienza come castanicoltore che ha le proprietà nel territorio di Gallicano. Dagli scambi di notizie con altri colleghi produttori si teme però la presenza di molte castagne bacate. Speriamo che questo sia soltanto un falso allarme, in quanto oltre alla quantità peggiorerebbe anche la qualità della farina".

In alta Garfagnana il ritardo della caduta dei cardi si avverte ancora di più. "Nella zona di Casciana di Camporgiano, dove ho i castagneti – commenta Nicola Catoi, consigliere dell’Associazione castanicoltori della Garfagnana - per ora la caduta è ancora scarsa. Basterebbe un po’ di pioggia per fare accelerare l’apertura dei cardi. Tra l’altro, in prevalenza , anche un tipo di castagna tardiva, la mazzangaia che evidenzia ancora di più il ritardo. Comunque quelle che stanno cadendo sono castagne grosse e questo fa ben sperare".