REDAZIONE LUCCA

Case sfitte “garantite“ per housing sociale

Patto che tutela i proprietari sui mancati canoni e aiuti anche per le piccole manutenzioni. Perché “Non fidarsi è bene. Fidarsi è meglio“

Per la speciale occasione si ribalta persino l’antico adagio che diventa: “Non fidarsi è bene, fidarsi è meglio“. L’iniziativa apre a un terreno di incontro tra proprietari di case (sfitte) e possibili fruitori, ovvero famiglie in difficoltà ma sufficientemente autonome dal punto di vista economico, in modo che i primi siano garantiti e i secondi trovino soluzione. I numeri – dopo che il blocco sfratti è stato rimosso – sono paurosi. Soltanto nel perimetro del comune sono 40 le procedure di sfratto al via, situazioni note all’ufficio casa del Comune. E oltre mille persone sono in carico ai servizi sociali.

L’operazione voluta dall’amministrazione comunale e realizzata insieme alla Fondazione Casa Lucca e al Gvai, è stata presentata ieri a palazzo Parensi dall’assessora alle politiche sociali Valeria Giglioli, dal presidente della Fondazione Casa Carlo Lazzarini e da Serena Marchetti del Gvai. “Mettendo a disposizione la propria abitazione all’housing sociale, il proprietario ha in realtà tutta una serie di garanzie e opportunità – annuncia l’assessore Giglioli – . Ad esempio se la famiglia a cui si dà la propria casa in affitto non è in grado di garantire continuità nel pagamento, l’Agenzia sociale per la casa assume su di sé l’onere attraverso un fondo di garanzia che viene finanziato dal Comune, anticipando così una somma di denaro iniziale al locatore“. “In più se l’abitazione che il proprietario vorrebbe affittare ha necessità di piccoli lavori di adeguamento (imbiancatura, sostituzione di una caldaia, etc.), l’Agenzia sociale per la casa si fa carico degli interventi dando al proprietario un contributo, messo a disposizione anche in questo caso dal Comune, in parte a fondo perduto e in parte a sconto affitto futuro. Inoltre, l’Agenzia segue l’inquilino non solo per l’attivazione del contratto di locazione, ma anche in seguito, in modo da monitorare continuamente la tenuta e il mantenimento dell’alloggio. E si fa carico anche della restituzione dell’alloggio alla termine del contratto di locazione“. A sostegno dell’operazione – e a garanzia dei proprietari degli alloggi – un fondo di 300mila euro e anche tutta l’assistenza di Gvai, e dei propri uffici legali, anche fino all’eventualità estrema dello sfratto. Il servizio di Agenzia sociale per la casa del Gvai è attivo dal 1995 e, ad oggi, le famiglie seguite dagli operatori sono circa 70: di queste, 60 sono in alloggi autonomi con contratto stipulato tra l’inquilino e il proprietario con la garanzia dell’Agenzia o in alloggi intestati direttamente all’associazione Gvai e sublocati all’inquilino.

“Sono tante le case sfitte e quindi le opportunità mancate da una e dall’altra parte – dichiara Carlo Lazzarini, presidente di Fondazione Casa –. Il mercato delle locazioni è fermo nella nostra città. Questo nuovo meccanismo serve a cercare di imprimere una svolta. Non è certo un super bonus, però va incontro al proprietario di casa che intende fare dei piccoli lavori di manutenzione, come la tinteggiatura, gli infissi i servizi igienici“. “Si può legare il contratto di affitto al fondo di garanzia – spiega Serena Marchetti del Gvai –, basta che il proprietario ci avverta subito alla prima mensilità non corrisposta. Oltre alla mediazione, di cui ci facciamo carico, c’è anche il nostro ufficio legale a supportare l’accordo“. Per info su l’housing sociale www.fondazionecasa.it, [email protected], telefono 375 7399970.

L.S.