MAURIZIO MATTEO GUCCIONE
Cronaca

Carmine, molto più di un mercato. Entrano anche associazioni e gruppi

La fondazione 4223 dopo aver firmato accordi-quadro con 24 Comuni della provincia per i prodotti tipici adesso apre a quelle realtà che si impegnano per portare cultura, saperi e partecipazione ai cittadini lucchesi.

Il Mercato del Carmine è prossimo alla riapertura dopo i lavori

Il Mercato del Carmine è prossimo alla riapertura dopo i lavori

Conto alla rovescia per l’apertura del Mercato del Carmine gestito dalla Fondazione 4223 che ha in concessione l’immobile, simbolo da sempre di un pezzo importante della storia di Lucca. Nell’attesa del taglio del nastro, la 4223 ha iniziato una fitta rete di relazioni che ha prodotto accordi con importanti realtà associative locali. Ad annunciarlo è Bartolomeo Pampaloni che fa parte della Fondazione 4223.

"Nell’ottica di farsi reale espressione del territorio e di fungere da luogo aggregativo e promozionale per tutte quelle realtà che da anni si impegnano per portare cultura, saperi e partecipazione ai cittadini lucchesi – afferma – la 4223 dopo aver siglato una serie di accordi-quadro con ben 24 Comuni della provincia di Lucca, dalla Garfagnana a Viareggio, ha deciso di rivolgersi anche ad attori territoriali non istituzionali, che si sono distinti negli ultimi anni per la qualità delle loro proposte culturali".

Sono tante le realtà che hanno visto nel progetto del Mercato del Carmine una prospettiva interessante. Ancora Pampaloni, "L’elenco è lungo, si va dal Festival Cartasia (LuBiCa) al Pianeta Terra Festival e al Photolux Festival, passando per il Lucca Film Festival, i Festival Wom, Immagina e Giungla, che durante la sua ultima edizione già ha trovato ospitalità presso la ex chiesa del Carmine. Non solo festival, ma anche realtà sociali e culturali del territorio, tra cui Lucca Creative Hub, l’impresa sociale Terra di Tutti, l’associazione Talea, il laboratorio di filatura La Tela di Penelope, il Museo della Carta di Pescia, il Museo del Castagno di Colognora e la Comunità del cibo della Garfagnana, che – sottolinea – andranno ad arricchire l’offerta permanente del Mercato e, come già alcune di queste realtà hanno fatto, saranno presenti con i loro eventi oppure con eventi sviluppati in collaborazione con Il Mercato del Carmine. Sono 15 ad oggi i protocolli firmati in quest’ultimo mese".

Obiettivo della 4223, creare una rete sempre più fitta e coesa che permetta a tutte queste realtà di poter trovare una loro rappresentanza all’interno del complesso del Mercato del Carmine. Conclude Pampaloni: "Non solo quindi cibo sano 100% locale e botteghe artigianali con affitti a prezzi calmierati, ma anche arte e cultura, sempre partendo dal territorio e sempre diretto in primis al territorio stesso, con un occhio particolare per i giovani".

Maurizio Guccione