Capitale cultura 2024, Lucca risponde a Viareggio: "Ci siamo prima noi" / VIDEO

Il sindaco Tambellini in video replica alla candidatura annunciata da Del Ghingaro primo cittadino della città versiliese. Contesa aperta, nel nome di Puccini

Un cartellone della Bohème

Un cartellone della Bohème

Lucca 22 febbraio 2021 - S'ode da Viareggio lo squillo della candidatura a capitale della cultura italiana 2024. Da Lucca risponde uno squillo: "ci siamo prima noi". E si apre la contesa fra le due città vicine e "cugine", ma raramente tanto diverse l'una dall'altra. E con il maestro Giacomo Puccini  tirato per la giacca di fustagno ora da una parte ora dall'altra. Nel 2024 cadrà il centernario della morte dell'autore di Boheme e Viareggio fonda le aspirazioni di capitale culturale del Belpaese su Torre del Lago, dove Puccini ebbe la villa in riva al Massaciuccoli, il lago sul quale d'autunno si avventurava in barchetta a caccia di folaghe e germani. Lucca si fa forte dei natali del compositore in piazza Cittadella, nella casa d'angolo ora trasformata in museo puccininiano.     

 

Giorgio Del Ghingaro

Se Giorgio Del Ghingaro, sindaco di Viareggio oggi ha annuciato la volontà di candidarsi, nel tardo pomeriggio Alessandro Tambellini, suo omologo di Lucca apprendendo la notizia dal web ha risposto per le rime in un video su Facebook. Nel quale non usa perifrasi.  "Lucca il 10 settembre scorso si propose come capitale della cultura 2024 ricevendo l'assenso dell'attuale presidente della Regione Eugenio Giani". Si era alle ultime battute della campagna elettorale, poi Giani fu eletto. "Lucca ha visto formarsi fin dal Settecento la discendenza della famiglia Puccini", argomenta Tambellini accendendo il derby fra la città dove Puccini nacque e non fu mai troppo amato, almeno dai contemporanei e la località (Torre del Lago) dove trascorse gran parte della vita e compose le opere. "Avevamo stabilito il criterio per cui quando una città toscana si propone, la candidatura debba essere un sola, senza concorrenze interne", aggiunge Tambellini, sfidando secoli di beffe e dispetti fra campanili contigui. "Inoltre, noi avevamo costruito una candidatura  basata su Puccini ma in una  visione territoriale, non certo municipale, coinvolgendo Pescaglia, dove il maestro aveva la villa, Massarosa, Viareggio  con Torre del Lago", spiega Tambellini. Che sfodera parti di programma già pronte: "Le celebrazioni pucciniane sarebbero proseguite fino al 25 aprile 2026, cento anni dalla prima di Turandot, rappresentata postuma alla Scala con Toscanini sul podio, mentre nel novembre dello stesso anno, ricorrerà il centenario della prima americana dell'opera al Metropolitan di New York.

Alessandro Tambellini

Insomma, fra la composta e Lucca e la più amena e disinvolta Viareggio si apre la contesa. A sfidarsi, per ora Giorgio del Ghingaro che prima di guidare la perla della Versilia (eletto al secondo mandato lo scorso settembre) era stato per dieci anni sindaco di Capannori e Alessandro Tambellini, puntiglioso professore di storia, avviato alla fine del seocndo mandato. Entrambi di centrosinistra, ufficialmente alleati. Seguiranno altre voci, c'è da giurarci. Prevarrà la città natale (diventata col maestro in vita, un po' matrigna) o il luogo della vita? O a godere sarà un terzo?    Impossibile per ora immaginare chi canterà "Vincerò".