Minacciarono il prof, ora i bulli dovranno assistere gli anziani

Sei mesi di servizi sociali, poi il tribunale valuterà

Uno dei sei studenti del ‘Carrara’ con il casco contro il  professore, nel video diventato virale sui social

Uno dei sei studenti del ‘Carrara’ con il casco contro il professore, nel video diventato virale sui social

Lucca, 27 marzo 2019 - «Abbiamo sbagliato. Abbiamo capito di aver commesso delle grosse stupidaggini, siamo pentiti e ci scusiamo per quello che abbiamo fatto, perché non volevamo umiliare così il nostro professore. E ora siamo pronti a proseguire nel percorso di recupero...». Sguardo a terra, aria contrita e l’aria di chi vuole voltare pagina. Lo speriamo davvero.

Processo sospeso e via libera alla ‘messa alla prova’ ieri per 5 dei 6 studenti lucchesi dell’istituto superiore ‘Carrara’ imputati di atti di bullismo nei confronti di un loro professore, esplosi alla ribalta nazionale nell’aprile di un anno fa. Il caso del sesto minorenne, ora residente con la famiglia all’estero, dovrà essere invece valutato a parte, perché il ragazzo non può essere seguito dai servizi sociali italiani.

Questo l’esito dell’udienza preliminare a porte chiuse tenutasi ieri al tribunale dei minori di Firenze, che ha visto sfilare davanti al giudice Angela Pizzi i sei ragazzi e i rispettivi genitori, accompagnati dagli avvocati di fiducia. Tutto rinviato al 14 novembre prossimo per valutare l’esito della ‘messa alla prova’ prevista dal codice penale e che dovrà essere appunto completata in questo arco temporale di circa sette mesi. A quel punto, se la prova sarà stata superata, il reato verrà dichiarato estinto.

L’udienza davanti al giudice e ai due psicologi incaricati dal tribunale si è protratta per oltre 3 ore. Sono stati ascoltati con attenzione tutti i ragazzi e anche alcuni genitori, per verificare il rispettivo grado di consapevolezza in questa brutta e sconcertante vicenda. Un anno dopo quegli sconcertanti episodi, quei video choc finiti nel tritacarne dei social, la fotografia scattata dal tribunale dei minori è oggi ben diversa. Se allora gli studenti del ‘Carrara’ avevano agito in branco, sbeffeggiando in classe il 64enne docente di italiano e storia e diffondendo video in cui lo minacciavano, oggi la situazione è molto diversa. Calmatesi le acque, i sei studenti (solo uno è rimasto nella stessa scuola) hanno intrapreso un percorso psicologico e acquisito una certa consapevolezza del loro assurdo comportamento.

«Adesso – spiega uno degli avvocati difensori – sarà messo a punto per ciascun ragazzo un piano personalizzato che prevede un percorso psicologico con vari incontri periodici e alcuni servizi sociali da effettuare per circa sei mesi nel settore del volontariato. Andranno a prestare servizio in associazioni come la Misericordia, i centri anziani o strutture di enti locali, secondo quanto stabilirà l’ufficio del tribunale dei minori».