Sant'Anna di Stazzema, boom di FdI nella terra dell’eccidio nazista

Il partito della Meloni ha superato il 32%. Verona: "Terremo alta la guardia quando si discuterà della legge contro l’apologia di fascismo"

Maurizio Verona, sindaco di Stazzema

Maurizio Verona, sindaco di Stazzema

"Manterremo alta la guardia e vedremo quale sarà la posizione di Giorgia Meloni quando verrà discussa in aula la proposta di legge popolare per contrastare i fenomeni di apologia del fascismo". Il sindaco di Stazzema Maurizio Verona prende atto del boom di consensi che Fratelli d’Italia ha registrato anche nel Comune culla dell’eccidio nazifascista: ben il 32,3% di preferenze per toccare addirittura il 49% come coalizione di centrodestra. "La Meloni in questi anni e’ sempre stata coerente – analizza Verona – mantenendosi all’opposizione. E’ un risultato meritato che però mi preoccupa: ha vinto la destra, non il centrodestra, Fratelli d’Italia è stata capace di fare una sua coalizione e pure assorbire i voti delle forze alleate. Il centrosinistra non ha capito che per competere contro l’unione di tre grandi partiti, il Pd, M5S e terzo polo non potevano andare da soli; anche la comunicazione messa in campo dal centrosinistra, per il momento storico che stiamo vivendo, è risultata sbagliata. Si era già percepita la grande voglia di cambiamento della gente – aggiunge – e Stazzema, nonostante il suo retaggio storico, non è certo una realtà isolata dal mondo, ma anche qui evidentemente si è respirato il generale sentimento degli italiani. Onore ai vincitori e adesso dobbiamo rimboccarci le maniche ed essere vigili, non arretrare sul tema dei valori e diritti: il Pd ha la responsabilità di essere la più grossa forza di opposizione oggi in Parlamento. La mia proposta di legge antifascista? Con l’avvio della nuova legislatura sarà calendarizzata e proposta in aula. La Meloni si è detta antifascista per cui vedremo quale sarà il voto espresso".

Il sindaco Verona coglie l’occasione per smentire di esser rimasto escluso dalle recenti elezioni politiche e di aver portato avanti la battaglia antifascista per coltivare personali ambizioni. "Se avessi voluto candidarmi avrei proposto il mio nome, che non era affatto nella ’rosa’ del Pd Versilia – conclude – per cui chi pensa questo pensa il falso. Sono un uomo a servizio del partito e mi candiderò solo se dal partito mi verrà chiesto".

Francesca Navari