Falsi crediti per incassare il bonus facciate. Tre indagati per truffa

L’indagine, partita dalla guardia di finanza di Lucca, ha consentito di scoprire il meccanismo con cui una Srl aveva tentato di frodare lo Stato

L'indagine della guardia di finanza (foto Ansa)

L'indagine della guardia di finanza (foto Ansa)

Lucca, 23 novembre 2023 – Sono accusati di truffa ai danni dello stato nell’ambito di un’inchiesta sui falsi crediti per il bonus facciate. L’indagine, partita dai finanzieri del comando provinciale di Lucca nel corso di investigazioni sul “Bonus Facciate”, ha consentito di scoprire deleghe di pagamento (modelli F24 per il pagamento di tributi e contributi) contenenti compensazioni con crediti d’imposta inesistenti per oltre mezzo milione di euro.

In particolare, l’attività trae origine da una verifica fiscale avviata dagli specialisti del locale Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria nei confronti di una società a responsabilità limitata, con sede nella provincia di Lucca, operante nel settore delle costruzioni e delle ristrutturazioni edilizie, scaturita all’esito di un mirato focus su quei soggetti che presentavano elementi di rischiosità in relazione alla creazione e all’utilizzo indebito di crediti fiscali concessi per dare impulso a quei settori produttivi entrati in difficoltà per via della pandemia.

I successivi accertamenti eseguiti hanno confermato i sospetti di frode e, nello specifico, il coinvolgimento di tre soggetti in un contesto strutturato di illeciti, che ha visto come protagonista una società lucchese (che nel frattempo aveva trasferito solo “cartolarmente” la propria sede a Bologna), indiziata del reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Le successive indagini portate avanti dalle Fiamme Gialle su disposizione della procura di Lucca hanno consentito di acclarare che la società, nel mese di dicembre 2021, aveva emesso 23 fatture che gli avevano consentito di maturare un credito per circa 550 milioni di euro. Tuttavia, i riscontri effettuati hanno dimostrato l’inesistenza dei rapporti commerciali sottostanti le citate fatture, che sono stati, tra l’altro, disconosciuti sia dagli stessi proprietari degli immobili dove i lavori sarebbero stati eseguiti, che dall’amministratore del condominio ove gli appartamenti sono ubicati.

Inoltre, nel corso della verifica sono state accertate numerose altre inadempienze in capo alla Srl, tra cui l’omessa presentazione delle dichiarazioni Iva per gli anni 2019 e 2021, con un’evasione di imposta di oltre euro 1.800.000 e l’occultamento e distruzione delle scritture contabili. Al termine delle complessive attività d’indagine, ai 3 legali rappresentanti che si sono succeduti negli anni nella gestione della stessa società (che nel frattempo è stata posta in liquidazione giudiziale a seguito di istanza presentata da uno dei tanti creditori), sono state contestate, complessivamente, le ipotesi di reato di truffa aggravata ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche, bancarotta fraudolenta omessa presentazione della dichiarazione annuale e distruzione/occultamento delle scritture contabili.