Bonus carburante Poche ditte lo usano

Le perplessità del segretario Uil Toscana Nord, Massimiliano Bindocci "Lancio l’appello alle cartiere della piana per dare questa possibilità"

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"Lo strumento dei buoni benzina ai dipendenti è stato utilizzato a macchia di leopardo, ma in generale pochissimo dalle aziende della Piana, specialmente nel settore cartario". Parole e musica del segretario Uil Toscana Nord Massimiliano Bindocci che ha seguito la vicenda. La misura è stata adottata dal Governo per contrastare il caro carburanti deflagrato a seguito della guerra in Ucraina. A fornire il voucher, che non contribuisce a formare il reddito del lavoratore, sono le aziende private, esclusi impiegati della Pubblica Amministrazione e le partite Iva.

"Si tratta in sostanza di voucher aziendali per l’acquisto di carburante, fino a 200 euro – spiega Bindocci – e che vengono ceduti a titolo gratuito dalle imprese ai lavoratori dipendenti, per il 2022 questo plafond non concorre alla formazione del reddito: I buoni quindi sono esentasse".

"Ci sono quindi vantaggi per la ditta, che su quella cifra non conteggia le contribuzioni, nonché per il dipendente, che non ci paga le tasse – aggiunge – dunque è sorprendente che poche aziende abbiano sfruttato questa chance. Questo nuovo bonus non può essere richiesto dal singolo, spetta infatti al datore di lavoro scegliere se elargirlo, non essendo previsti in maniera automatica dalla normativa. Non è stata fissata una soglia Isee per avervi accesso, e dunque non ci sono limiti di reddito. Non si tratta di somme eccezionali – precisa – però rappresentano sempre un aiuto, un sostegno, sia per chi ha redditi elevati sia per chi invece fatica ad arrivare in fondo al mese, a prescindere dalla distanza dalla sede di lavoro e dal tipo di veicolo utilizzato per recarvisi. Sembra che questa possibilità venga prorogata fino a tutto il 2022, fino a dicembre, quindi lancio l’appello alle cartiere della Piana di dare questa possibilità ai loro addetti". Inoltre c’è l’altro aspetto, quello del bonus fiscale che arriverà a luglio e si vedrà nella busta paga di agosto.

"Il bonus 200 euro, come misura antinflazione – aggiunge Bindocci – è stato introdotto come un sostegno una tantum. È destinato ad una platea piuttosto ampia di persone, lavoratori dipendenti; autonomi, pensionati; percettori di Reddito di cittadinanza; disoccupati che nel mese di giugno hanno ricevuto l’assegno di disoccupazione o la Naspi; lavoratori stagionali e domestici. Altro requisito fondamentale – conclude – un reddito inferiore a 35.000 euro annuali". Insomma, una questione che fa discutere.

Massimo Stefanini