DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

"Bocciato il mio progetto da 12 milioni"

Sfogo del titolare dell’hotel ’Patria’ di Tonfano. Comune e Sovrintendenza gli negano il permessso a demolire e ricostruire l’edificio.

di Daniele Masseglia

Camere fino a 35 metri quadri dotate di maxi-terrazzo con vasca idromassaggio, 80 posti di lavoro fissi più quelli stagionali, 12 milioni di euro pronti per essere investiti. Il noto imprenditore Luigi Del Giudice sognava un futuro radioso e iper tecnologico per l’hotel ’Patria’ di Tonfano, tra il lungomare e via Pascoli, pezzo di storia centenaria da lui acquistato due anni fa ma destinato a mantenere le sembianze di sempre. Il Comune e la Sovrintendenza hanno bocciato il suo progetto di demolizione, ricostruzione e ampliamento dei volumi che avrebbe dovuto sfociare nella nascita dell’unico albergo a 5 stelle della Marina, con l’inaugurazione prevista per l’estate 2021.

Niente da fare, invece: Del Giudice, il cui progetto aveva raccolto anche il gradimento del sindaco, lascerà la struttura chiusa chissà ancora per quanto. "Sono molto amareggiato – si sfoga – perché volevo fare impresa e portare un turismo di un certo livello. Inutile fare annunci demagogici come quello dello scorso ottobre, quando la giunta sbloccò la possibilità di fare hotel a 5 stelle, se queste sono le risposte. Cosi si prende in giro il turismo e si tarpano le ali". Del Giudice aveva presentato il permesso a costruire a dicembre, a cui hanno fatto seguito 43 integrazioni chieste dalla commissione paesaggistica. Solo per il progetto l’imprenditore ha investito parecchi soldi, con la parte architettonica affidata a uno studio di Empoli e quella strutturale allo studio di ingegneria ’Exa’ di La Spezia, celebre per aver disegnato il ponte pedonale mobile nel porto del capoluogo ligure. Gestito dalla famiglia Donati per un secolo, il ’Patria’ avrebbe cambiato volto: non più 64 camere da 16-20 metri quadri, bensì 40 da 30-35 metri quadri con terrazzo da 20 fino a 45 metri quadri. E poi la spa interna, la terrazza superiore adibita a eventi, la piscina riscaldata, il parcheggio di 800 metri quadri e le alberature. Il tutto avvolto in una struttura all’avanguardia, in acciaio e cemento. "La commissione – prosegue – ritiene che il progetto sia in contrasto con i vincoli del Pit non essendo la struttura ’armonica’ per forma, dimensioni e orientamento. Mi hanno consigliato di arretrare l’edificio e svilupparlo verso sud, ma la struttura è sempre stata lì, ci sono dei confini da rispettare. Assurdo, poi, che la Sovrintendenza abbia confermato il parere negativo dopo aver bocciato i volumi, in quanto concepiti ’a forma di nave’, ma abbia autorizzato Cava Fornace ad arrivare a 98 metri sul livello del mare: sì a una discarica, no a chi fa turismo, qualcuno mi spieghi come funziona perché non so darmi una risposta. Non ho tempo per un nuovo progetto perché il Comune a breve entrerà in salvaguardia per il futuro piano urbanistico". Infine, come se non bastasse, Del Giudice ha sporto denuncia ai carabinieri per gli ingressi non autorizzati nell’hotel, chiuso da un anno e mezzo: "Ci entrano dentro, spaccano tutto e rubano oggetti: è questo ciò che vuole il Comune? Un posto in degrado e abbandono anziché un gioiello per il turismo?".