
"Giustizia è stata fatta". Questa la frase, liberatoria, dell’avvocato Stefano Grolla, del foro di Vicenza, che ha difeso la famiglia...
"Giustizia è stata fatta". Questa la frase, liberatoria, dell’avvocato Stefano Grolla, del foro di Vicenza, che ha difeso la famiglia Bernkopf nel processo per la morte della piccola Sofia. Sei condanne e una assoluzione per la morte della dodicenne di Parma, annegata nella piscina del bagno Texas di Marina di Pietrasanta il 17 luglio 2019. Un processo lungo ed estenuante, che si è concluso nel modo auspicato dalla famiglia di Parma. Condannati con l’accusa di omicidio colposo aggravato i titolari dello stabilimento balneare Simonetta e Elisabetta Cafissi di Prato, i rispettivi coniugi, Giampiero Livi, e Mauro Assuero Marchi, a 3 anni e due mesi di reclusione, il bagnino dello stabilimento Emanuele Fulceri a 2 anni e due mesi, mentre Enrico Lenzi, nato a Pescia e residente a Massa e Cozzile, fornitore e installatore della piscina idromassaggio dove ha perso la vita la piccola Sofia a 4 anni. Inoltre è stato riconosciuto un risarcimento per i due genitori, le due sorelle e il fratello gemello della piccola Sofia. Assolto, invece, il giovane bagnino Thomas Bianchi, che lavorava al bagno Texas da soli 20 giorni, che la famiglia Bernkopf, in una precedente lettera aveva “perdonato“, auspicandosi che “non pagasse per altri“. Da sottolineare come le condanne, del giudice del tribunale di Lucca, Gianluca Massaro, siano state anche più alte delle precedenti richieste del Pubblico Ministero Salvatore Giannino.
"Mi ha stupito che il pronunciamento del magistrato sia andato oltre le richieste del Pm - dice Edoardo Bernkopf, padre di Sofia, dopo l’udienza -. Stupito anche dell’assoluzione per Thomas Bianchi, andando addirittura sotto le richieste iniziali. Mi ha sempre fatto un po’ tenerezza, vista la sua giovane età, era molto chiaro che rischiava di fare da capro espiatorio per responsabilità che non erano sue. Mi fa molto piacere la sua assoluzione, aveva rischiato di rovinarsi la vita. Sulla condanna non so cosa dire, sembrava chiara dalla prima udienza che non ci fosse altra possibilità. Magistrato ha messo tutti d’accordo condannandoli tutti. Da parte nostra non c’è particolare animosità, quello che era nel nostro interesse era che la sentenza fosse esemplare. Finalmente si prende in considerazione la gravità dell’argomento, ogni anno muoiono bambini in questa maniera. Vorremmo che questo dramma, che ci ha toccato con grande dolore, non ricapitasse a nessun padre e nessuna madre".