"Barriere sulle Mura? Assessore e consiglieri hanno cambiato idea"

Il comitato “Vivere il centro storico“ perplesso sul progetto. “Vero che è stato ridotto, ma è comunque inutile e costoso"

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Il comitato “Vivere il centro storico“ va all’attacco sul tema delle barriere per la sicurezza sulle Mura urbane. "I cittadini che aderirono alla petizione nella quale si sosteneva la contrarietà all’ installazione delle ringhiere sulle Mura – afferma il comitato – sono stati 7.000, purtroppo adesso sono 6.997 perché 3 firmatari (l’assessore Santini e due attuali consiglieri comunali) hanno cambiato opinione e adesso sono favorevoli a mettere le ringhiere. E’ vero che non sono più 3,5 Km come voleva il sindaco precedente e sono diventate 1,2 Km, ma comunque è una quantità enorme per un opera che non serve a niente. Come confermato dal fatto che, dopo l’episodio del bambino francese, peraltro caduto dal lato esterno, le transenne provvisorie messe a protezione di quello interno sono state soltanto 22 metri e quindi 1.178 metri in meno del progetto attuale".

"Non dobbiamo dimenticare – aggiunge il comitato – che nessuno, in questi ultimi 200 anni, si è mai ferito cadendo dal lato interno delle Mura, casomai questo è accaduto da quello esterno e quindi non possiamo che essere sorpresi da quello che sembra essere un contrappasso dantesco: per evitare cadute sul lato esterno si mettono le ringhiere su quello interno. A voler essere esageratamente diligenti, poteva bastare una protezione sulle salite pedonali, che d’inverno talvolta possono essere scivolose, ma niente di più".

"Peccato che non siamo riusciti a trovare il progetto nel sito del Comune – afferma il comitato – ci sarebbe piaciuto verificare se i castelli di Porta San Pietro, San Donato e S. Maria verranno snaturati con un inserimento di ringhiere che non è mai passato nella mente dell’architetto Nottolini 200 anni fa e che si innesteranno nelle colonne. Il Ministero ha stanziato 2 milioni per le Mura e ci domandiamo quanto rimarrà disponibile dopo l’ultimazione della pista ciclabile sugli spalti e dopo le inutili ringhiere. Sarebbe veramente grave se per mancanza di soldi non si riuscisse a risagomare tutti i poggi, risanare il tratto dietro piazzale Verdi che pende sempre di più sul marciapiede e per questo è obbrobriosamente delimitato dai dissuasori di plastica, oppure realizzare una segnaletica adeguata".

"Mettiamo pure una pietra sopra i bisogni reali e pratici del monumento – conclude il comitato –. Le crepe, i distaccamenti di mattoni e il ripristino delle alberature rimosse nel corso degli anni non sono ritenuti problemi importanti, se ne riparlerà in futuro e per adesso resteranno come sono. Saremo ripetitivi però pensare che questo progetto è nato per evitare che un risciò condotto in maniera spericolata cada di sotto ci sembra ridicolo. Non sarebbe stato meglio proibire il transito di questi velocipedi evitando di snaturare il nostro monumento principale?".