BACCO, TABACCO E VENERE…
Vel detto lì è propio sacrosanto.
Ma Bacco, devo di’, ‘un m’è mai garbato;
una birina, da giovane, ogni tanto,
ma ‘un mi so’ davero imbriaato.
Col tabacco ho solo ‘n gran rimpianto:
vorei davero ‘un ave’ mai iniziato;
e ancor’oggi fumicchio, e ‘un me ne vanto,
perch’un dovrei, per come son conciato.
Venere ‘nvece sarebbe anche ‘n’incanto,
bisoa vede’ vanto sei fortunato.
Pol’anche anda’ffini’coll’odio e ‘l pianto,
se per caso tu fossi ‘nnamorato.
Meglio diventa’ ceo col polso affranto
ch’ave ‘na donna che t’ha rovinato.
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