REDAZIONE LUCCA

Bacco, tabacco e Venere. Un nuovo sonetto di Alessandro Meschi

Bacco, tabacco e Venere: tre cose che possono portare gioia, ma anche dolore. Meglio evitare di farsi coinvolgere troppo, per non rischiare di soffrire. Meglio diventare ciechi con il cuore spezzato che avere una donna che ti ha rovinato.

BACCO, TABACCO E VENERE…

Vel detto lì è propio sacrosanto.

Ma Bacco, devo di’, ‘un m’è mai garbato;

una birina, da giovane, ogni tanto,

ma ‘un mi so’ davero imbriaato.

Col tabacco ho solo ‘n gran rimpianto:

vorei davero ‘un ave’ mai iniziato;

e ancor’oggi fumicchio, e ‘un me ne vanto,

perch’un dovrei, per come son conciato.

Venere ‘nvece sarebbe anche ‘n’incanto,

bisoa vede’ vanto sei fortunato.

Pol’anche anda’ffini’coll’odio e ‘l pianto,

se per caso tu fossi ‘nnamorato.

Meglio diventa’ ceo col polso affranto

ch’ave ‘na donna che t’ha rovinato.