"Avremmo preferito non arrivare a questo"

"Avremmo preferito non arrivare a questo"
"Avremmo preferito non arrivare a questo"

"Non volevamo arrivare a questo, ma non avevamo alternativa". A fare il punto a Palazzo Orsetti sul caso del Carmine ci hanno pensato l’assessore ai Lavori Pubblici Nicola Buchignani, quello al Commercio Paola Granucci e la dirigente Antonella Giannini. "Si sente parlare da anni e anni di recupero del Carmine – ha spiegato Buchignani – noi lo vogliamo ultimare davvero. Inutile dire che l’amministrazione comunale ha un ritorno pubblico notevole dal Mercato del Carmine grazie al finanziamento del PNRR che consentirà di metter tutta l’area a norma da un punto di vista statico e sismico. La struttura è occupata abusivamente del 2012 da alcune attività: tre di loro hanno accettato le proposte che la concessionaria 4223 ha fatto loro, due no e a questo punto potrebbe essere messa a repentaglio la stessa messa a norma: ecco perché non potevamo perdere ulteriormente tempo. Una volta terminati i lavori, il concessionario, secondo quanto stabilito, dovrà portare avanti tutti i passaggi".

Buchignani è entrato nel merito della vicenda, per sottolineare come sia stato fatto il possibile in una situazione che va avanti da anni e per la quale, paradosso nel paradosso, pur essendo scaduta la concessione delle attività da oltre 10 anni, il Comune continuava (sino a pochi mesi fa) a percepire denaro dalle stesse. "Abbiamo atteso la fine dei Comics e poi siamo dovuti intervenire – aggiunge – sappiamo bene che ci sono due famiglie dietro quelle attività, ma che sono senza titolo per stare lì e dovreste chiedere a chi ci ha preceduto perché in tanti anni non hanno fatto nulla per regolarizzare la loro posizione. Dal concessionario sono arrivate più proposte, ma hanno detto sempre no. Se erano eque? A nostro avviso, sì. Questo non è l’unico lascito della precedente amministrazione, penso agli impianti sportivi".

Sulla volontà di trovare sino all’ultimo una soluzione ha battuto il tasto anche l’assessore Granucci. "Non è una situazione piacevole – ha aggiunto Granucci – ma non ci sono le condizioni per una permanenza delle attività a cui il concessionario ha offerto più controproposte. Teniamo conto che è dal 2012 che la concessione per il bar e la macelleria sono scadute e che c’è una sentenza. La volontà per trovare una soluzione da parte nostra non è mai mancata, ma non potevamo rischiare di perdere i finanziamenti e nemmeno accettare delle rivendicazioni economiche impossibili. Abbiamo offerto loro anche delle licenze per svolgere altrove le loro attività e al bar è stata offerta anche la gestione del bar del Teatro, ma anche quella opzione è caduta nel vuoto. Non c’è stato dialogo? Non è vero, anzi: hanno deciso di parlare solo tramite i loro legali, ma le richieste economiche erano ingiustificabili".