Allarme di Sunia e Cgil “Turismo mangia case“. Secondi dopo Firenze per affitti ai vacanzieri

L’appello del segretario Fabrizio Simonetti: “Il mercato da solo non risolve, i Comuni si attivino“. Stefano Cristiano (Sunia): “Ogni locazione medio lunga si ferma con i Comics e riprende dopo“.

Allarme di Sunia e Cgil “Turismo mangia case“. Secondi dopo Firenze  per affitti ai vacanzieri

Allarme di Sunia e Cgil “Turismo mangia case“. Secondi dopo Firenze per affitti ai vacanzieri

La nostra provincia, quindi inclusa la Versilia, è al secondo posto solo dopo Firenze in Toscana per numero di annunci di affitti brevi offerti sulla piattaforma di Airbnb, con una quota dell’11% di immobili messi a reddito per ospitare turisti (Firenze il 20%, Siena il 18%, Pisa 12%, Livorno 13%). Con questi numeri non c’è da stupirsi se chi cerca alloggio attraverso la locazione si trovi di fronte una serie di porte inesorabilmente chiuse. Nonostante il fatto (dati Sunia, sindacato degli inquilini) che oltre il 28% degli immobili in provincia sia sfitto.

“Alcuni giacciono nella pancia delle banche perchè pignorati – evidenzia Stefano Cristiano, Segretario Generale del Sunia della provincia – e la strada utile anche da parte dei Comuni sarebbe quella di tentare un accordo per smobilitare questo patrimonio a favore di chi ha bisogno, e non sono pochi“. Per rafforzare i buoni intenti in ambito abitativo dopo il rinnovo del patto federativo territoriale tra Cgil Toscana e Sunia Toscana del 5 luglio 2021, anche Cgil e Sunia di Lucca hanno rinnovato la convenzione tra le due sigle sindacali. La Cgil riconosce quindi il Sunia come l’organizzazione che nel sistema confederale si occupa del settore abitativo. Rinnovata dunque la comunione di intenti nella tutela dei diritti degli inquilini, in quanto i vari aspetti dell’emergenza abitativa, acuita dalla crisi finanziaria, dalla pandemia, dal costante aumento dei flussi turistici e dal taglio ai contributi per gli affitti e per la morosità incolpevole da parte del governo, sono questioni prioritarie. La collaborazione si concretizzerà con tavoli di confronto e contrattazione con gli enti territoriali addetti alle questioni abitative, promozione di iniziative comuni, ma anche con l’integrazione dei servizi offerti.

“Anche perchè qui non stiamo parlando di casi borderline ma della drammatica realtà di famiglie lavoratrici che a causa di inflazione e stipendi bassi non riescono a emergere dalla soglia di povertà – sottolinea Stefano Cristiano –. L’organizzazione dei settoridell’edilizia e delle locazioni non possono più essere lasciati unicamente al mercato, il cui andamento risente dell’aumento degli affitti brevi di tipo turistico – afferma Fabrizio Simonetti, Segretario Generale della Cgil Lucca –.Si è così creata una carenza di alloggi disponibili per l’affitto, che ha a sua volta generato gravi disproporzioni. Infatti, da un lato abbiamo numerose persone che non riescono a trovare un alloggio, dall’altro invece persone con più immobili di proprietà che ne lasciano diversi inutilizzati. È necessario un intervento da parte delle istituzioni politiche”.

“Si apre al paradosso. A Lucca succede anche che i contratti di locazione a Lucca diventano contratti transitori anomali, tarati per sospendersi prima dei Comics e riprendere dopo. Pratiche su cui noi sindacati siamo tenuti a vigilare, non tutti lo sanno– spiega il referente Sunia –. C’è bisogno di intervenire sia sul piano fiscale, rendendo più remunerativi gli affitti stabili, sia su quello normativo, aumentando le tutele nei confronti del proprietario per ridurre i rischi comportati dall’affittare a un inquilino che poi si rivela inaffidabile. A tutti questi problemi dobbiamo poi aggiungere che nella provincia più di 5.000 famiglie investono più del 50% del proprio reddito nell’affitto”.

“Come Cgil Toscana e Sunia Toscana – hanno dichiarato Gessica Beneforti, Segretaria della Cgil Toscana, e Laura Grandi, Segretaria del Sunia Toscana – ci siamo adoperati per portare la questione al consiglio regionale. Ci troviamo di fronte a un’impennata non solo dei costi del mercato degli affitti, ma anche di quelli delle compravendite immobiliari. E questo, parallelamente all’aumento dei flussi turistici, interessa ormai tutta la Toscana, non solo le principali città d’arte. Tra le nostre proposte anche quella per ciascun Comune di poter regolare il numero massimo di affitti brevi sul proprio territorio“.

Laura Sartini