Allarme ambientale al lago di Isola Santa

L’associazione pesca sportiva. Val d’Arni denuncia. la presenza di marmettola. ”A rischio l’ecosistema”.

Allarme ambientale al lago di Isola Santa

Allarme ambientale al lago di Isola Santa

Allarme ambientale al lago di Isola Santa a causa dell’inquinamento da marmettola, il materiale residuo prodotto dalle lavorazioni del marmo. A denunciare la situazione è l’associazione Pesca Sportiva Val d’Arni che interviene sul tema informando con una missiva la dirigenza del Parco delle Alpi Apuane e i comuni di Careggine, e Stazzema, chiedendo l’impegno di tutti al fine di trovare al più presto una soluzione al problema.

"La marmettola rischia di rovinare il lago di Isola Santa - dettagliano dall’Associazione – Il fenonemo è in atto da alcuni anni, mentre prima era del tutto assente. Troppo spesso, ormai, il torrente che collega la sorgente al lago, trasporta in quest’ultimo importanti quantità di polvere di marmo. L’acqua della sorgente La Pollaccia esce da un labirinto di tunnel, una grande cavità carsica profonda oltre 100 metri cui possono accedere solo gli speleosub più esperti, i quali ci hanno purtroppo testimoniato la presenza di marmettola, che si è depositata in questi tunnel quasi "intonacandoli". A ogni minimo ingrossamento della sorgente, sempre a seguito di piogge di una qualche intensità, il torrente la trasporta fino al lago, rendendo biancastre le sue acque e ogni volta che il fenomeno si verifica dura per settimane. La marmettola è una polvere finissima che rimane a lungo sospesa nell’acqua, penetrando così nelle branchie degli avannotti, soffocandoli. Depositandosi poi sui fondali, impedisce lo sviluppo della micro-fauna, assolutamente indispensabile per la vita dei pesci e per l’ambiente in generale. Per tutto questo abbiamo deciso di sospendere l’allevamento di avannotti di trota Fario".

A monte di Isola Santa sono in attività numerose cave di marmo ed alcuni cantieri di rimozione dei ravaneti marmiferi e già sei anni fa, oltre che ripetutamente negli anni a seguire. l’Associazione informa di avere denunciato queste problematiche agli enti competenti.

"Abbiamo presentato denuncia scritta ai carabinieri forestali e accompagnati in sopralluogo alla sorgente – spiegano ancora – L’Arpat ha posto in funzione da circa 3 anni un rilevatore di torbidità proprio all’uscita della sorgente, ma non sappiamo con quali risultati. Ci chiediamo come sia possibile che venga tollerata questa situazione e che niente si sappia delle nostre denunce. Chiediamo, quindi, che quanto non è stato fatto finora venga fatto d’ora in avanti, perché l’attuale inerzia non è più tollerabile. Chiediamo il controllo delle cave a monte, una seria verifica di come raccolgono e smaltiscono la marmettola, l’accertamento di possibili sversamenti, il controllo dei bacini di lavorazione per verificare la presenza di eventuali feritoie".

Fiorella Corti