REDAZIONE LUCCA

Accoltellato in strada, scrive lettera al questore. “Vicinanza in un momento di grande dolore”

Le parole di Vinicio Fruzzetti, l'uomo che nella sera di martedì 15 aprile scorso ha subito la rapina e l'aggressione a colpi di coltello

Vinicio Fruzzetti, l'uomo che nella sera di martedì 15 aprile scorso ha subito la rapina e l'aggressione a colpi di coltello, ha scritto una lettera al questore per ringraziare lui, la polizia e i soccorsi

Vinicio Fruzzetti, l'uomo che nella sera di martedì 15 aprile scorso ha subito la rapina e l'aggressione a colpi di coltello, ha scritto una lettera al questore per ringraziare lui, la polizia e i soccorsi

Lucca, 2 maggio 2025 – Un’aggressione efferata, costata 4 giorni di ospedale e altri 41 di prognosi a Vinicio Fruzzetti. Una serata di ordinaria quotidianità si è trasformata in un incubo a occhi aperti per il 78enne che in un attimo si è ritrovato a terra, sanguinante. Il tutto in una manciata di minuti. E’ il 15 aprile, Fruzzetti esce col cane per la passeggiata serale in pieno centro a Lucca. Improvvisamente è stato aggredito, rapinato e accoltellato. Tre i giovanissimi responsabili. Sono stati rintracciati in tempi record dagli uomini del commissariato di Lucca, ai quali Fruzzetti ha voluto esprimere tutta la sua gratitudine in una lettera indirizzata la questore Edgardo Giobbi.

"Con queste poche righe mi consenta di ringraziare Lei e per suo tramite tutto il personale delle Volanti e della Squadra Mobile per la vicinanza che mi hanno dimostrato in un momento di così grande dolore per me e per la mia famiglia – si legge nella lettera scritta da Fruzzetti – L’evento che mi ha colpito avrebbe potuto avere un esito diverso e mi considero veramente fortunato se oggi sono a scriverLe per dìmostrarvi tutta la mia riconoscenza. Le sarei veramente grato se estendesse tutta la mia gratitudine al personale della Polizia di Stato che alacremente ha lavorato per la conclusione delle indagini. Il cittadino colpito da un evento di così efferata violenza, che ha ricevuto tutta l'assistenza possibile in quei momenti terribili, si sente rincuorato dalla vostra vicinanza e abnegazione.

Non posso ovviamente stringere le mani a ognuno di loro, ma le assicuro che lo farei volentieri, perché ancora oggi mi sento protetto. Mi permetta anche per Suo tramite di ringraziare tutti i soccorritori, dal 118 agli operatori sanitari che dal Pronto Soccorso in poi si sono prodigati per alleviare le mie sofferenze e Io hanno fatto con il massimo della professionalità e con carità, sono immensamente grato anche a Ioro. Signor Questore – conclude la lettera – ancora grazie e siccome ho trascorso 56 anni della mia vita come Confratello della Misericordia, mi permetta di salutarla come usiamo noi al rientro dal servizio con; “Dio ne renda merito”. Cordialmente e con tanto affetto.”