Addio Rebecca "Vivrai per sempre nei nostri cuori"

In tantissimi, ieri, al circolo di Balbano per darle l’ultimo saluto tra palloncini bianchi e fumogeni

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"Solo che non doveva andar così. Solo che tutti ora siamo un po’ più soli qui". È sulle note di una canzone di Eros Ramazzotti che parenti e amici hanno detto addio a Rebecca Cucchi, la 18enne rimasta uccisa nel drammatico incidente di domenica sera, sulla via Nuova per Pisa, a San Lorenzo a Vaccoli. E decisamente non doveva proprio andare così. La scomparsa improvvisa quanto prematura della giovane Rebecca ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore di tutti quelli che le volevano bene e che ieri, al circolo di Balbano, si saranno sentiti più soli del solito nonostante fossero in tanti a stringersi e ad abbracciarsi. Ognuno con il proprio dolore, ognuno con i propri ricordi ai quali aggrapparsi forte.

"Morire dà un senso. Ma perché a 18 anni?" ha detto il parroco nell’omelia. Un perché che avrà ronzato nella testa di moltissime persone in questi ultimi giorni, al quale è difficile trovare una risposta. "Nessuno lo sa - ha continuato il parroco - Tuttavia c’è un Dio che ha preso su di sé tutte le sofferenze. A lui guardano tutti e lui preghiamo per la nostra Rebecca e per chi resta".

Una tragedia inspiegabile che lascia nella disperazione il padre Guido, la mamma Sandra e la sorella maggiore Denise, che subito dopo il rito funebre si è sentita poco bene. Intorno a loro i tanti amici di Rebecca, tutti quelli che l’hanno conosciuta come amica, compagna di scuola o lavoratrice ambiziosa. Tutti quelli che l’hanno amata durante la sua breve vita.

L’hanno salutata in silenzio, liberando delle colombe e lanciando in cielo palloncini e lanterne bianche che, tra i colori dei fumogeni, sono volati via, sempre più in alto, fino a scomparire dalla vista. Insieme a loro, insieme a Rebecca, anche un pezzo dei loro cuori, come si leggeva in un cartellone di foto che la ritraevano sorridente e felice e che un gruppo di amici ha tenuto stretto nelle mani fino alla fine, fino a quell’ultimo lungo applauso.

Hanno lasciato che le canzoni e gli striscioni appesi parlassero per loro e le raccontassero di quanto certi legami non si spezzano mai, ma sopravvivono all’assenza: "Ovunque tu sia, sarai sempre con me", di quanto siano le piccole cose quotidiane a mancare di più: "Mancano tutti quei tuoi particolari". Ma soprattutto hanno voluto farle sapere che quello urlato, in silenzio, ieri non era assolutamente un addio, ma solo un arrivederci: "Continueremo a vivere con gioia, sicuri che un giorno ci ritroveremo".

Intanto rimangono stazionarie le condizioni di Matteo Tomei e Daniele Petroni, che erano con lei in macchina quella sera.

Teresa Scarcella