REDAZIONE LUCCA

Addio al professor Raffaello Nardi "Un babbo speciale, fiera di lui"

E’ scomparso all’età di 86 anni, lascia la moglie Laura e i figli Stefano, Ilaria e Silvia. Il ricordo

Addio al professor Raffaello Nardi "Un babbo speciale, fiera di lui"

"Mio babbo era speciale, era il mio sole. Eravamo sempre insieme in Accademia (di Lettere Scienze e Arti, ndr). E’ stato un esempio per me ed io sono fiera di lui. Quando c’era lui, mi sentivo orgogliosa. Era un signore, s’era fatto da solo e ci ha insegnato a essere umili. Lui stesso lo era".

E’ una voce rotta dalla commozione quella con cui una delle figlie, Silvia, cerca di tracciare un ricordo nitido e sincero del padre, il professor Raffaello Nardi, scomparso ieri mattina all’età di 86 anni nella sua casa di Massa Pisana. "Mio babbo era una persona buona - continua la figlia Silvia - e ci ha insegnato a non essere invidiose di nulla e nessuno, anzi, a godere dei successi altrui. Era generoso. Quando tornava a casa si levava la giacca e si metteva sul trattore perché la sua passione era la cura degli olivi e dei suoi vigneti". Ricordi appunto di un uomo che ha lasciato un profondo solco, non solo a Lucca. La camera ardente è allestita nella cappellina gentilizia della sua stessa “Villa Nardi“. Ormai da alcuni mesi Nardi lottava contro una malattia che lo aveva costretto anche ad alcuni interventi chirurgici e ad alcuni ricoveri in ospedale. Negli ultimi giorni aveva chiesto di tornare nella sua casa, dove è stato amorevolmente assistito fino all’ultimo momento dalla moglie, professoressa Laura Dallan Nardi, dai figli Stefano, ingegnere, Ilaria geologa e che lavora al Comune di Lucca, e Silvia laureata in Scienze politiche. Il professor Nardi lascia anche due nipoti: Giulia e Olga e il pronipote Pietro. La famiglia ringrazia il professor Michele Emdin, la dottoressa Barbara Ballerini per la loro professionalità ed amicizia dimostrata in tutti questi anni. Un ringraziamento particolare ad Angelo per la sua dedizione.

Uno dei primi incontri proprio con noi de La Nazione risale al 1981 quando stava preparando una conferenza dibattito sulla sismicità della Garfagnana che poi si svolse a Castelnuovo il primo ottobre, per iniziativa della Comunità montana della Garfagnana. Erano i mesi dopo il tragico terremoto dell’Irpinia, del 23 novembre 1980, e la Garfagnana tornò a riflettere sugli effetti della catastrofe del 7 settembre 1920, ma anche sulle speranze e le possibilità di prevenzione sviluppate fin dall’inizio degli anni Ottanta. D’altra parte il professor Nardi fu molto attivo sulle varie tematiche ambientali, anche al fine di prevenire disastri come il Vajont (9 ottobre 1963) in una valle come la Garfagnana caratterizzata da importanti bacini idroelettrici, primo fra tutti il grande invaso di Vagli.

Dopo l’approvazione della legge 1831989 sulla difesa del suolo, quando era sottosegretario all’Ambiente l’onorevole Piero Angelini, il professor Raffaello Nardi venne nominato segretario generale dell’Autorità di bacino del fiume Arno e del bacino pilota del fiume Serchio per le specifiche conoscenze delle tematiche previste dalla legge sia a livello locale (Arno e Serchio) sia a livello nazionale. In questa veste ha curato pubblicazioni, studi, progetti, programmi e piani che hanno fatto il bacino del Serchio un punto di riferimento nazionale creando una valente squadra di collaboratori nella sede di Palazzo Pretorio in piazza San Michele - via Vittorio Veneto.

Cristiano Consorti

Paolo Mandoli