ElbaBook: scommessa vinta per il Festival dell’editoria indipendente

Pienone nel cuore del borgo di Rio nell’Elba:24 case editrici presenti e tanti eventi fra musica e cultura E si pensa già all’edizione 2016

Un momento dell’ElbaBook Festival di Rio nell’Elba

Un momento dell’ElbaBook Festival di Rio nell’Elba

Rio nell Eleba - L’aria della piazza italiana, quella che non si respira più da anni, con gli schiamazzi, i motorini in salita e le campane sopra le teste a passeggio, è tornata con ElbaBook, il primo festival isolano dell’editoria indipendente, che è stato capace di ripopolare il borgo di Rio Elba. Saranno state le 24 case editrici sparpagliate per tutto il paese, i 23 relatori accolti tra autori e critici, i concerti jazz illuminati di viola davanti al duomo, o il dispiegamento per i vicoli dei produttori enogastronomici che hanno fatto assaggiare il frutto del loro lavoro, non è dato saperlo; di certo la cittadina si è risvegliata dal torpore estivo, si è divertita e ha conosciuto svariati autori di qualità con le loro pagine al seguito.

Di argomenti clou si è trattato anche ieri, durante la tavola rotonda Grandi gruppi editoriali e grande distribuzione: misure a tutela dei piccoli editori. Hanno preso la parola Giulio Milani di Transeuropa, Cristiano Armati di Red Star Press, Dario De Cristofaro di 42 Linee e il librario La Memoria del Mondo. Ha condotto il confronto Isabella Cazzoli di Nessun Dogma, famigerato per la sua travagliata Storia dell’ateismo. «Prima che venissimo travolti dalla crisi scatenata dalla bolla di speculazione Pde – ha sottolineato Milano – avevo undici collaboratori alle mie dipendenze. Ed era il periodo in cui facevamo meno ricerca sebbene specializzati in scouting autoriale, perché l’onda commerciale era favorevole. Il nostro proposito è sempre stato quello di insegnare una linea stilistica, mettendo anche a disposizione tempo non remunerato e cercando di aprire alle nuove promesse una strada verso editori più grandi». Non si tratta volontariato, ma di un sistema editoriale nazionale che è franato nel momento in cui è venuta a mancare la figura professionale del curatore di collana, che garantiva un canone dalle accademie e dai salotti. E ha prevalso il business man. Qual è allora il libro che deve andare sugli scaffali? «È quello che ha già avuto successo – ha proseguito Milani – quindi per mezzo di una somiglianza di forma e contenuti. L’omologazione è stata una conseguenza della distribuzione, un vero e proprio editore ombra, che richiede ogni volta lo stesso libro, ovvero che possa avere fortuna; così ha avuto origine un mercato di epigoni». Ampio è stato il consenso degli ospiti del festival, tra cui gli storici di Mediterranee edizioni, seduti e assorti nella platea di carta riciclata allestita dal main sponsor Comieco.

Le coste sinuose dell’Isola ritornano nel pesce esuberante al centro della copertina di Animali di versi, che è stata la novità più apprezzata dai bimbi allo stand di Uovo Nero. La direttrice Enza Crivelli l’ha presentata durante la serata al Bastione, una delle cinque affascinanti location: «Fra le illustrazioni e le filastrocche – ha introdotto Enza Crivelli - si possono incontrare animali curiosi, diversi da come ce li mostrano i comuni stereotipi», messaggio non scontato della casa editrice, specializzata in testi con rinforzi comunicativi per bambini con difficoltà cognitive.

Le famiglie elbane, ma non solo, sono state protagoniste delle ultime ore della manifestazione, tanto da gremire di risate piazza Matteotti. Lo spettacolo di giocoleria dei Metà e Mavà, già invitati il giorno prima a Capoliveri, ha raccolto l’entusiasmo e l’allegria di nonni e nipotini.