REDAZIONE LA SPEZIA

La storia del Brentford come quella delle Aquile

Il capocannoniere Ivan Toney con 31 gol e 10 assist in 45 presenze, fu scartato troppo presto da Newcastle

Cosa hanno in comune il Brentford, club inglese neopromosso in Premier League e lo Spezia?

Di sicuro una storia di matricole approdate nei rispettivi massimi campionati sovvertendo ogni pronostico, così come l’esigenza di uno stadio moderno e all’altezza di ospitare le gare casalinghe nelle rispettive stagioni, ma soprattutto un modello di scouting che guarda al futuro sia in termini di business che di risultati sportivi.

Per capirne di più è necessario raccontare la storia del Brentford Fc, promosso il 29 maggio scorso per la prima volta della sua storia in Premier League, grazie al successo nella finale Play off di Championship (la serie B inglese) contro lo Swansea City. Un traguardo impensabile anche per i più incalliti bookmakers britannici, ma il risultato della squadra matricola di un distretto di Londra poggia le sue solide basi su un modello di scouting totale e a tratti verrebbe da dire chirurgico in termini di precisione.

Il tutto nasce dalle idee di Rasmus Ankersen che insieme a Matthew Benham decidono di mettere la loro infinita professionalità e passione per i data analysis al servizio del calcio attraverso un accurato modello statistico di scouting.

Come funziona? Lo studio di parametri e indicatori chiave influisce sul mercato e la strategia del club, con i giocatori che vengono selezionati accuratamente in base a numerose variabili. Prima di operare un acquisto, il team di analisti cerca di assicurarsi che il futuro nuovo giocatore sia in possesso di quelle caratteristiche di cui la squadra ha bisogno per migliorarsi, così come le prospettive di crescita dello stesso atleta. Un caso emblematico è quello del capocannoniere del Brentford Ivan Toney con 31 gol e 10 assist in 45 presenze stagionali. Il 25enne inglese fu scartato troppo presto da Newcastle e il Brentford seguendo un accurato lavoro di data analysis ha deciso di puntare su di lui la scorsa estate prelevandolo addirittura dal Peterborough United, club dalla terza serie. Non a caso Ankersen è anche chairman del Midtjylland, più volte campione di Danimarca negli ultimi anni, dove ha applicato il solito modello con risultati davvero significativi. Successi e traguardi raggiunti con un occhio di riguardo agli algoritmi.

Il modello Spezia del presente e del futuro non sarà la stessa cosa, ma la base è molto simile e la visione di Andrew Ramsey ha nello scouting statistico una fase imprescindibile. Anche e sopratutto per questo lo Spezia si è messo alla ricerca di un direttore sportivo che sappia lavorare in modo innovativo e che abbia esperienza in questo settore.

E la scelta di Riccardo Pecini, sempre più vicino all’approdo in riva al golfo dei poeti, sarebbe quella più adatta alle strategie che la famiglia Platek ha in mente per uno Spezia all’avanguardia che pensa al futuro.

Gianluca Tinfena