Benedetti
Continua a piovere, anzi a diluviare, sul bagnato. Neppure questa volta lo Spezia riesce a regalare una gioia ai propri tifosi. Neppure mezza. E il problema inizia a diventare cronico, visto il solo punto in cinque partite, media da retrocessione diretta, con la difesa che nel frattempo è diventata la penultima del campionato, meglio solo della Feralpisalò. E il gol di Pio Esposito in pieno recupero rappresenta solo la speranza per un futuro migliore, un piccolo bagliore in un buio veramente pesto. Bisogna per forza aspettarsi tempi migliori, perché la realtà non può essere questa. E capire se Alvini ha ancora in mano la squadra, involuta su se stessa e purtroppo meritatamente in fondo alla classifica. L’unica partita che lo Spezia veramente meritava di vincere è quella di Bolzano col Sudtirol, ormai più di un mese fa. Poi la luce si è spenta. Anche questa volta le Aquile hanno preso gol nei primi minuti del secondo tempo, come successo a Venezia, e non sono riuscite a reagire. Una difesa che va in affanno con niente, una manovra di squadra che ha difficoltà anche solo ad avvicinarsi all’area avversaria. Si sono visti errori nei passaggi incredibili e non si può credere che molti degli aquilotti in campo ieri a Cesena abbiano fatto la loro buona figura in serie A. Uno Spezia che si è illuso, come anche i suoi tifosi, nel precampionato ricco di vittorie (anche se già con tanti gol subìti), perché invece la realtà è ben altra.
E ora? Fra tre giorni si rigioca e questo in fondo è un bene, ma ormai è da troppo tempo che ci si attende dalla squadra un’inversione di rotta che non arriva. Perché a guardare bene la partita di ieri, non con occhi da tifoso, la Reggiana pur modesta non ha rubato nulla. Ha saputo colpire al momento giusto, con la complicità della disattenzione della difesa bianca. E pensare che la squadra di Nesta non aveva mai vinto... Martedì a Cesena arriva il ’ripescato’ Brescia dell’ex Micheli che ci guarda dall’alto dei suoi sette punti.
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