
Guardia di Finanza
La Spezia, 10 novembre 2020 - La Gs Painting Srl, individuata dalla Guardia di finanza della Spezia come fulcro di sfruttamento di operai di origine bengalese, lavorava in subappalto all'interno dei cantieri navali Baglietto Spa e Sanlorenzo Spa alla Spezia, e dei Nuovi Cantieri Apuania a Carrara. Cantieri che al momento sono ritenuti del tutto estranei ai fatti.
Gli investigatori della Guardia di Finanza stanno però sequestrando oltre a tutte le commesse subappaltate anche tutte le schede di lavorazione dei vari yacht oggetto delle lavorazioni, per vagliare la posizione dei cantieri. L'inchiesta ha portato all'arresto di 8 persone, ritenute responsabili di caporalato nei confronti di oltre 150 operai bengalesi che operavano all'interno dei cantieri navali, tramite la Gs Painting Srl, per effettuare lavorazioni complesse e a rischio, sottopagati. Le paghe andavano da 4 a 6 euro all'ora, per lavorare sette giorni su sette almeno 12 ore. I lavoratori bengalesi erano preferiti da questa società, con sede ad Ancona, perché ritenuti più 'remissivi' nei confronti dei loro aguzzini
L'inchiesta sul capolarato nei cantieri navali è partita da un accertamento reddituale e patrimoniale della Guardia di Finanza relativo ad alcuni immigrati ospitati nei centri di accoglienza spezzini che non presentavano la busta paga ai funzionari della Prefettura della Spezia. Erano emersi compensi sostanziosi, ma in realtà non realmente percepiti dai lavoratori. Grazie a intercettazioni, pedinamenti e tracciamento delle operazioni bancarie le Fiamme Gialle sono riuscite a dimostrare che anche la metà dello stipendio veniva restituita in contanti ai capocantieri, tra minacce e violenze. Poche le testimonianze raccolte direttamente dagli operai sfruttati, perché per loro la perdita del lavoro significava perdere anche il permesso di soggiorno: fonti investigative confermano che hanno iniziato a parlare quando hanno rischiato anche di essere cacciati dai centri di accoglienza gestiti dalla Prefettura.