REDAZIONE LA SPEZIA

Vongole e arselle, a dimora le prime semenze

La cooperativa dei muscolai spiega i dettagli della sperimentazione dei nuovi campi di allevamento a Punta Bianca e Bocca di Magra

Il progetto di ampliamento delle aree dedicate alla molluschicoltura del golfo è partito: tra circa un anno il responso dopo un primo periodo di prova. Il piano di sviluppo della cooperativa dei mitilicoltori spezzini prevede nuovi campi di allevamento per i muscoli al largo di Bocca di Magra e nuove coltivazioni di vongole, che porteranno anche arselle e telline spontanee, davanti alle spiagge di Punta Bianca. "E’ un progetto che è nato lo scorso anno grazie ai fondi della Regione. Per noi sono necessarie nuove zone di coltivazione, dentro diga iniziamo ad essere un po’ stretti, e così abbiamo intrapreso questo nuovo orizzonte della coltura in mare aperto. Quindici giorni fa abbiamo impiantato i primi frutti e semenze di ostriche e muscoli, mentre davanti alle spiagge, le vongole" spiega Federico Pinza, referente della cooperativa dei mitilicoltori, che continua: "Adesso ci attende un anno di sperimentazione in cui verranno fatti controlli a cadenza mensile, sia biologici che visivi, nel senso che andremo a verificare di persona come crescono le semenze, e vedremo se le zone selezionate sono valide e se il prodotto sarà qualitativamente ottimo. Se tutto va come deve andare, la prossima primavera impianteremo i nuovi campi definitivi, con un investimento che si aggira attorno al milione di euro". Bisognerà quindi aspettare un anno per assaggiare le prime vongole del golfo. Intanto la cooperativa, grazie al lavoro del socio esperto Paolo Varrella, ha effettuato uno studio in collaborazione con l’Università Cà Foscari di Venezia, sulla sottrazione di anidride carbonica dall’atmosfera grazie alle mitilicolture. "Il guscio dei molluschi è fatto di carbonato di calcio che viene sottratto al mare slegandolo dall’anidride carbonica" spiega Varrella. Risultato: il 20% del peso del guscio dei molluschi è fatto di Co2 sottratto all’atmosfera. Solo a Spezia vengono prodotti 25mila quintali all’anno di molluschi tra muscoli, ostriche ed altri frutti di mare; in Italia oltre 95mila tonnellate all’anno di cui circa 19mila tonnellate sono di anidride carbonica sottratta per sempre all’atmosfera: "Una volta che il guscio è formato, l’anidride carbonica è allo stato minerale, non si può più disperdere nell’ambiente, anche quando l’animale muore. Abbiamo preparato uno studio da sottoporre al ministero per la transizione ecologica" conclude Varrella. Anche Lorenzo Viviani, deputato della Lega oltre che pescatore di professione e biologo, commenta con soddisfazione il nuovo piano di sviluppo della cooperativa: "Complimenti ai mitilicoltori che cercano l’innovazione pur in un periodo così difficile. Hanno deciso di investire in una novità che porterà dei risvolti economici e nuovo sviluppo per il nostro territorio". Il progetto è realizzato dalla Regione insieme ad Arpal, Asl 5 e Istituto zooprofilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Alla presentazione anche Alessandro Piana, assessore regionale all’acquacoltura, i sindaci Matteo Cozzani, Andrea De Ranieri e Leonardo Paoletti, sindaco di Lerici, Carlo Emanuele Pepe di Arpal, Mino Orlandi di Asl5, Carlo Ercolini dell’Istituto zooprofilattico e una rappresentanza delle associazioni di categoria.

Valeria Antonini