
Tragedia nello spezzino
La Spezia, 10 ottobre 2016 - HA DECISO di farla finita perché alla sua età, a più di 80 anni, aveva perso qualsiasi stimolo per andare avanti, nonostante non le mancasse l’affetto della figlia e dei suoi famigliari. Era stanca di combattere la depressione, di ripensare al passato che ogni giorno le riproponeva il dolore per la perdita di un figlio, avvenuta anni fa a causa di un male improvviso. E così ha deciso di buttare giù una gran dose di farmaci, che le è risultata fatale. GLI STESSI farmaci che ha preso anche il marito, ex impresario di 90 anni, che però, dopo essere stato rianimato, ha ripreso conoscenza e non si capacita del perché sua moglie sia spirata e lui, invece, non sia riuscito nell’intento. Avevano premeditato tutto: avevano trascorso una vita insieme e insieme volevano passare a miglior vita. Si erano seduti sul divano, nella loro abitazione in una località della provincia della Spezia. Forse si erano salutati per l’ultima volta. Poi, l’attesa.
IL TENTATIVO è però fallito per l’anziano, che ieri mattina è riuscito con un filo di voce a svelare il progetto suicida al nipote, entrato nell’abitazione dei nonni con le chiavi di riserva dopo l’allarme lanciato dalla badante che aveva ripetutamente suonato al campanello senza però ricevere alcuna risposta dai due pensionati. Il nipote ha chiamato il 118, arrivato sul posto insieme ai vigili del fuoco e ai carabinieri. I medici hanno constatato la morte della donna e praticato le manovre salva-vita al marito. Poi, la corsa in ospedale per l’anziano che nel pomeriggio di ieri ha dato segnali di miglioramento delle sue condizioni di salute. I carabinieri hanno avviato le indagini, constatando che non risultava nessuna effrazione a porte e finestre, nessun segno di furto. Il medico legale, che si è recato nell’abitazione dei coniugi, non ha riscontrato ferite sul corpo dell’anziana mentre i vigili del fuoco hanno escluso che ci potesse essere stata una fuga di gas.
È STATO il personale dell’Arma a formulare l’ipotesi del suicidio di coppia, dopo aver trovato alcune scatole di medicine vuote vicino alla coppia. Nessun messaggio di addio, nessuna parole o segnale, nei giorni passati, che facessero indurre i famigliari che i due anziani volessero compiere l’atto estremo di togliersi la vita. Il magistrato di turno ha disposto l’autopsia della donna, tra lo strazio della figlia che ancora non si capacita di quanto accaduto.