
Violenza sessuale su una bimba Cinquantenne assolto dall’accusa
Era accusato di aver costretto una bambina di otto anni, a subire atti sessuali, toccandola nelle parti intime mentre era ospite a casa sua. Ieri però il collegio del tribunale presieduto da Marta Perazzo con giudici a latere Gianfranco Petralia e Marinella Acerbi, lo ha assolto. La fine di un incubo per Adislao Inocencio Vargas Vera, ecuadoriano di 58 anni residente alla Spezia. Il pubblico ministero Federica Mariucci aveva chiesto una condanna a sette anni. La corte ha accolto la tesi dell’avvocato difensore di fiducia Paolo Tarchi dopo aver sentito numerosi testimoni che hanno riferito sia sullo status mentale della minore che sui fatti oggetto del processo. Il collegio ha assolto l’imputato ai sensi dell’articolo 530, comma 2, del codice di procedura penale quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che il fatto sussiste. Durante il dibattimento le deposizioni dei testimoni della difesa hanno scagionato l’imputato, inoltre l’attendibilità della persona offesa risultava compromessa anche a seguito del lungo lasso di tempo trascorso da quando i fatti sarebbero accaduti. Vale a dire tra il 2010 e il 2013, tanto che oggi la parte offesa è maggiorenne.
Secondo l’accusa, Vargas avrebbe condotto la bambina di otto anni al piano di sopra della sua abitazione in fase di ristrutturazione, particolare, questo, di cui la presunta vittima non ha mai parlato, a differenza dei testimoni. Sulla minore fu fatta una prima perizia durante l’incidente probatorio col risultato che era inidonea a rendere testimonianza in riferimento ai fatti per i quali si procedeva. La minore fu mandata ad una visita e non furono riscontrati alterazioni sull’esame della realtà. Sulla base di ciò, a seguito dell’opposizione alla richiesta di archiviazione da parte della madre difesa dall’avvocato Matteo Vicini, fu disposto un nuovo incidente probatorio e la nuova perizia disse che la minore aveva la compromissione della realtà, ma con le dovute cautele avrebbe potuto rendere testimonianza. E il pm decise di non chiedere di nuovo l’archiviazione, ma il rinvio a giudizio.
Massimo Benedetti