ALMA MARTINA POGGI
Cronaca

Umbertino visto dai residenti. Luci e ombre sul quartiere: "Piazza Brin è trascurata. E servirebbero più servizi"

Le richieste degli abitanti della zona emerse nei risultati del questionario organizzato dal Pd "Porteremo queste idee all’amministrazione comunale, bisogna ricreare un tessuto sociale vivace".

Le richieste degli abitanti della zona emerse nei risultati del questionario organizzato dal Pd "Porteremo queste idee all’amministrazione comunale, bisogna ricreare un tessuto sociale vivace".

Le richieste degli abitanti della zona emerse nei risultati del questionario organizzato dal Pd "Porteremo queste idee all’amministrazione comunale, bisogna ricreare un tessuto sociale vivace".

Cosa vi piace di più del quartuere Umbertino? E qual è invece il punto da migliorare? I residenti della zona sono stati chiamati ad esprimersi in prima persona col questionario distribuito a chi vive e lavora nel quartiere (con una serie di appuntamenti in piazza Brin), organizzato da Circolo Pd ’Giacchè’, gruppo consiliare comunale e Unione comunale Pd Spezia. "Serve un lavoro di analisi (quello che stiamo conducendo) per arrivare alla definizione di un progetto che chi amministra questa città deve avviare per ricreare, in questo quartiere ormai desertificato, un tessuto sociale vivace e vivo" ha detto il consigliere comunale del Pd, Andrea Montefiori, in occasione dell’incontro pubblico, introdotto da Isabella Benifei (segretaria del Circolo Pd centro/nord ‘Aldo Giacché’), su piazza Brin e il quartiere Umbertino organizzato dal Pd nella Mediateca regionale ‘Sergio Fregoso’. Iniziativa che ha visto al centro la presentazione dei risultati del questionario fra i residenti. "L’occasione – continua Montefiori – insieme all’attività di indagine svolta in questi mesi, vuole essere il segno che il Pd centro/nord intende investire davvero su questo quartiere. Un appuntamento quindi che deve servire per continuare a diffondere il questionario al fine di rilevare opinioni e proposte che, raccolte, saranno sottoposte all’amministrazione attraverso un’interrogazione scritta". Montefiori conclude indicando anche quale sia la via da cui partire: "Credo che il primo intervento debba essere quello di analisi del tessuto commerciale di questa zona: servono infatti incentivi concreti perché un quartiere in cui non ci sono attività commerciali di pregio e che non ha diversificazione di esercizi è un quartiere povero. Sono rimasto stupefatto quando, l’anno scorso, ha chiuso la storica cartoleria ‘La Scolastica’" in corso Cavour 409 "bisognerebbe attivarsi perché attività di lunga tradizione non chiudano i battenti per lasciare il posto all’ennesimo negozio etnico. Personalmente non ho nulla contro i negozi etnici – spiega Montefiori – ma il vero punto è che non è più possibile veder fiorire esclusivamente quelli. Noi con voi e voi con noi, insieme – conclude – dobbiamo costruire valide proposte per l’ Umbertino e per i suoi abitanti". La fotografia istantanea della vita che scorre nel grande spazio urbano dove case operaie si alternano a palazzi liberty, è stata scattata grazie a risposte e opinioni rilasciate dai 52 intervistati con la somministrazione del questionario. Obiettivo della campagna di ascolto è stato non solo quello di raccogliere il concreto punto di vista dei residenti, ma anche quello di rintracciarne la percezione sentimentale dei luoghi.

Il campione analizzato è comprensivo di tutte le fasce d’età, dai 18 anni sino agli over 75, anche se netta è la prevalenza di intervistati che hanno più di 55 anni. "Abbiamo chiesto innanzitutto – ha spiegato Claudia Ceccarelli, dirigente del circolo - qual è il luogo del quartiere che piace di più e il 71% ha risposto piazza Brin. Poi è stato chiesto qual è il luogo ritenuto più trascurato e qui la risposta ha dei tratti sorprendenti, perché da un intervistato su 2 viene indicata sempre piazza Brin. Le ragioni indicate sono: per l’82% la scarsa pulizia, per il 40% il chiasso, per più del 30% gli arredi urbani danneggiati e per il 20% la scarsa illuminazione. Non è mancato chi ha osservato la presenza di un degrado diffuso, microcriminalità con spaccio di droga, e chi ha sottolineato la mancanza di politiche di riqualificazione. Duplice è lo spunto di riflessione che vede da una parte la forte valenza simbolica della piazza, e dall’altra l’attenzione vivida dei suoi abitanti". Sul piano della percezione demografica il 53% nota una marcata presenza di anziani mentre il 47% no. Circa il livello di conoscenza e utilizzo dei servizi pubblici è emerso che il Centro Anziani è lo spazio pubblico più conosciuto (il 67,5%); segue la Ludoteca civica (61,5%) mentre la Mediateca regionale è la meno conosciuta (27%) ma la più frequentata (da più del 30%). La Biblioteca civica, invece, è conosciuta dal 52% ma frequentata da circa il 20% degli intervistati. "Alla domanda su quali servizi ulteriori si desiderano, più del 38% ha risposto uno sportello per informazioni su casa, lavoro, immigrazione, sanità e formazione. Il 34,5% chiede laboratori artistici; il 19% un doposcuola e il 17,3% mediazione interculturale. Per quel che riguarda la proposta di un mercato – continua Ceccarelli - 2 intervistati su 3 indicano uno di prodotti artigianali, il 46% uno dedicato a libri e il 36,5 % quello di antiquariato. Non manca la richiesta di un mercato natalizio e di uno etnico". Per il periodo estivo chiedono eventi musicali, teatrali e un cinema all’aperto. "Infine – conclude Ceccarelli - sulla partecipazione attiva alla vita di quartiere mediante un comitato regolamentato e aperto a tutti, favorevole è il 60%". Moreno Veschi, ex consigliere regionale: "Costruire “legami” tra persone e diverse comunità del quartiere è un obiettivo da proporre attraverso la partecipazione. I progressisti devono fare un patto con i cittadini in questo senso, contribuendo a ricostruire i consigli di quartiere e realizzare in ogni zona una ‘Casa della partecipazione’"