Viaggio sul bus fra lamentele e disagi "La mascherina? E chi la usa più"

Anziani e mamme col passeggino spesso faticano a salire a bordo. "Dobbiamo sempre farci aiutare". Coro di proteste dai centri del Golfo: "Fino a settembre mezzi stracarichi, impossibile utilizzarli"

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La scuola è iniziata da una settimana, gli autobus cittadini sono tornati a riempirsi. Per toccare con mano com’è la situazione sui trasporti pubblici spezzini abbiamo fatto un ‘giro’ in città utilizzando il bus, proprio per verificare le lamentele arrivate da sindacati e cittadini riguardo lo stato di salute dei mezzi, l’accessibilità a disabili e la verifica delle normative anti-Covid. Sulle porte dei mezzi si legge ‘mascherina Ffp2 obbligatoria’, ma solo in pochi continuano a rispettare questa regola. "Negli orari di entrata e uscita da scuola i bus sono pieni e quasi tutti ignorano l’uso della mascherina, sembra che il Covid ormai non interessi più a nessuno: la salute dei più anziani non viene tutelata" sottolinea una signora alla fermata di via Gramsci, le fa eco un’altra donna in procinto di prendere il bus. "Mi è capitato di vedere gente discutere su questo argomento, purtroppo capita che ci siano litigi sui bus, ma quando si chiedono spiegazioni al personale (che non interviene) ci viene detto di chiamare i carabinieri". Salendo sul bus in effetti si nota che non tutti indossano la mascherina, anche i pochi turisti non seguono questa indicazione. Nel nostro giro chiediamo quali siano le difficoltà che incontra chi usa i mezzi pubblici ogni giorno, vicino a piazza Cavour molte signore portano con sè un carrellino per la spesa: "I bus, specialmente quelli più vecchi, hanno scalini molto alti e si fa fatica ad entrare, ancor più se si ha qualche sacchetto della spesa o non si è più saldi sulle gambe, quando non si avvicinano bene al marciapiede o nelle fermate in cui lo scalino non è rialzato deve intervenire qualcuno per aiutarci a salire ed evitare cadute".

Nemmeno il tempo di dirlo e un’anziana alla fermata inciampa e viene aiutata dagli altri passeggeri. Il parco mezzi comprende ancora autobus e filobus più datati che non permettono a persone con difficoltà di deambulazione di muoversi con facilità. Non va meglio alle mamme con passeggino che devono attendere i bus con spazi pensati per le carrozzelle o devono caricare sugli scalini all’entrata il passeggino richiuso, aiutando anche i bambini più piccoli a non cadere mentre salgono. Le critiche non vengono risparmiate dai residenti del ponente del Golfo dei Poeti, che sottolineano quanto l’estate sia pesante per chi abita da Marola a Portovenere, i quali da giugno a settembre si trovano a non riuscire a salire sui bus troppo carichi di turisti e in inverno vedono le corse ridotte. "In estate provare a prendere un bus da Marola, Cadimare, Fezzano e Le Grazie è impossibile: partono dal capoluogo già pieni e arrivano da Portovenere con la scritta ‘Completo’ .Credo che se si voglia investire sul turismo si debba ripensare il trasporto permettendo anche ai residenti di muoversi in libertà".

Ginevra Masciullo