MATTEO MARCELLO
Cronaca

Il ritorno della Via dell’Amore, “un museo a cielo aperto”

Tra poche settimane riapre al pubblico il primo tratto del sentiero. E il sindaco di Riomaggiore si affida a un legale sul nodo gestione

Turisti affacciati agli speroni rocciosi che sovrastano il borgo di Manarola

Riomaggiore (La Spezia), 20 maggio 2023 - Un incarico legale per gestire al meglio la fase della parziale riapertura del sentiero, ma anche un progetto più ampio per trasformarlo – quando la riapertura sarà totale – in un vero e proprio museo, lontano dal ‘turismo dei selfie’ che sta fagocitando l’identità dei borghi delle Cinque Terre. Sulla Via dell’Amore, il celeberrimo itinerario a picco sul mare conosciuto in tutto il mondo, chiuso dal 2012, è partito da giorni il conto alla rovescia. In attesa della riapertura totale prevista nel luglio del prossimo anno, fra poche settimane una piccola porzione dell’itinerario sarà riaperta al pubblico.

Un evento da tempo sponsorizzato dai principali tour operator europei e mondiali, e che risulta ricco di interrogativi per il territorio. In un momento storico in cui le Cinque terre stanno provando a ragionare sulla gestione degli enormi flussi di visitatori, la riapertura di quello che per anni è stato simbolo e richiamo indiscusso del territorio rischia di assestare un duro colpo alla vivibilità e sostenibilità del territorio stesso. Le istituzioni già da tempo stanno ragionando su come trovare una soluzione che da una parte sia in grado di valorizzare l’itinerario, ma che dall’altra sappia scongiurare quell’assalto che caratterizzava il sentiero prima della sua chiusura. In primis il Comune di Riomaggiore, che solo pochi giorni fa ha commissionato allo studio legale Cuocolo una consulenza finalizzata a individuare "il corretto percorso amministrativo per la gestione della strada nel periodo transitorio". In soldoni: come governare l’enorme massa turistica che si riverserà sul territorio per percorrere anche solo quel centinaio di metri che sarà riaperto. "C’è la necessità di trovare una soluzione per gestire al meglio i flussi in questa fase transitoria, non escludo si possa ricorrere al contingentamento degli ingressi, ma c’è un tema, molto più ampio, che riguarda la riapertura totale del sentiero" afferma il sindaco Fabrizia Pecunia, che spiega di aver avviato un percorso con la Regione "affinché la Via dell’Amore possa diventare un vero e proprio museo, con una gestione dedicata e puntuale, in grado di offrire al turista qualcosa di diverso. Dobbiamo cambiare approccio, quel percorso è il simbolo delle Cinque terre nel mondo e non possiamo pensare di riaprirlo e poi gestirlo come il Sentiero Azzurro o il resto della rete sentieristica".

Un museo a cielo aperto che sia scrigno del patrimonio di cultura e tradizione locale delle Cinque Terre, e che regali una vera e propria esperienza al visitatore. "Vogliamo cambiare approccio, contrastare quel ‘turismo da selfie’ che sta caratterizzando le nostre zone, la Via dell’Amore dovrà essere lo strumento in grado di permettere al visitatore di conoscere davvero le Cinque Terre e il suo grande patrimonio culturale". Un nuovo modello che di fatto vuole ostacolare l’assalto generalizzato – "ci stiamo ragionando, un’idea potrebbe essere quella di rendere l’itinerario visitabile solo con l’ausilio di guide turistiche" dice il sindaco di Riomaggiore – e che potrebbe anche vedere l’avvento di una società che possa "gestirla in modo professionale. Questo non significa che sarà privatizzata, anzi – dice la Pecunia – è proprio attraverso la creazione di un museo che si andrebbe a scongiurare la privatizzazione. Voglio evitare che ci possa essere una speculazione sulla Via dell’Amore".