"Un’ora e mezza per 5 chilometri Ho deciso di andare dal prefetto"

La strada che costeggia lo stadio Picco chiusa per il lancio dei fumogeni. Caos e code dalla Litoranea

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Un’ora e mezzo per fare cinque chilometri in auto, coprire la distanza che da Cadimare porta in centro a Spezia. Il racconto di Marco Modesti ha dell’incredibile. Sabato sera, poco prima della fine della partita al Picco tra lo Spezia e la Sampdoria, si era messo in auto per raggiungere il ristorante dove aveva prenotato. Doveva essere una serata tranquilla e invece si è trasformata in un vero e proprio incubo. "Sono partito alle 19.10 per arrivare al ristorante alle 19.30 e invece sono arrivato alle 21. E questo mentre c’era un contingente del servizio d’ordine imponente ma che non ha risolto nulla. Alla fine se ho voluto raggiungere il locale sono stato costretto a lascaire la macchi e, a piedi, da Trio ho raggiunto il ristorante".

È la seconda volta che finisce imbottigliato nel traffico durante una partita giocata allo stadio in città. "Solo che questa volta hanno addirittura chiuso Viale Fieschi. In aggiunta a questo caos il traffico della Litoranea con le persone che rientrava da una giornata trascorsa alla Cinque Terre. Era tutto intasato. Noi eravamo usciti un po’ prima della fine della partita proprio per non incappare nel traffico dello stadio e invece ci siamo trovati in mezzo a questo caos e tutto per il lancio di fumogeni. Sono convinto che occorra prendere dei provvedimenti. In casi come questo non si può chiudere una strada, potrebbero bloccare il traffico per una oretta dal Due Giugno in modo da fare defluire e sgomberare le auto che arrivano da Porto Venre. Insomma credo che il servizio d’ordine, peraltro imponente, deve poter contare su dei piani di riserva per evitare quanto accaduto ieri".

A quarantotto ore di distanza dal caos non riesce ancora a capacitarsi di quanto accaduto e quell’ora e mezza persa in quel modo va oltre ogni sua sopportazione. Per non parlare dell’eventualità di un mezzo di soccorso. Cosa sarebbe successo in quella situazione? "Da parte mia sono intenzionato ad andare in Prefettura perché prevedano soluzioni alternative a quanto avvenuto ieri sera (ndr ieri l’altro sera per chi legge) – ha aggiunto Modesti –. Insomma serve un piano per gestire le energenze. Inoltre andrebbero chiarite anche alcune cose con i tifosi, certi atteggiamenti non andrebbero tollerati".

Già in altre occasioni si erano create code e rallentamenti in occasione delle partite dello Spezia, mai però come sabato sera dove è stato chiuso addirittura al transito viale Fieschi che è l’unica strada di collegamento tra la città e il ponente del golfo. Questo perché alcuni sostenitori della Sampdoria, forse anche coloro a cui nei giorni precedenti era stato annullato il biglietto in curva Piscina perché avevano inserito residenze false, aveva acquistato i biglietti dei distinti, nonostante costassero 40 euro invece dei 15 della curva. Potevano farlo, perché non era stato posto alcun limite di residenza per quel settore dello stadio. Ma non si trattava di tifosi ’tranquilli’, bensì di veri e propri ultras che si sarebbero mescolati con gli spezzini. E soprattutto, non potevano entrare in quel settore da via dei Pioppi attraverso l’apposito corridoio che raggiunge la curva del settore ospiti, bensì dai tornelli di viale Fieschi.

A questo punto le forze dell’ordine si sono trovate una brutta gatta da pelare. Non potevano vietare ai sampdoriani col biglietto di assistere alla partita, pertanto è stato studiato un modo per evitare contatti tra le tifoserie. I sostenitori della Sampdoria che dovevano raggiungere il settore distinti sono stati fatti passare all’interno del centro sportivo Montagna e poi per un breve tratto di viale Fieschi. In quel momento, però, il transito sulla strada è stato chiuso. Alcuni tifosi hanno tentato di avere un contatto con i rivali, però non ci sono riusciti perché sono stati lanciati alcuni lacrimogeni.

Stesso itinerario e nuova chiusura del viale per il viaggio di ritorno alla fine della partita.

Un momento di apprensione si è avuto anche quanto i sampdoriani, ben più di cento, sono entrati nel settore distinti e non c’erano nè steward, nè agenti delle forze dell’ordine a separarli dagli spezzini. Sono arrivati soltanto successivamente. Per fortuna non è successo nulla e non ci sono stati feriti.