CORRADO RICCI
Cronaca

Si sposano Lorella e Rosy, donne della Marina: "Grande coraggio, segno del cambiamento"

La Spezia, parla il segretario del sindacato

Lorella Cipro e Rosa Maria Mogavero, per gli amici Lorella e Rosy

Lorella Cipro e Rosa Maria Mogavero, per gli amici Lorella e Rosy

La Spezia, 2 aprile 2019 - Non sono state una sorpresa, per i vertici militari, le nozze tra Lorella Cipro e Rosa Maria Mogavero, comandante della nave-esperienza Leonardo la prima, sottufficiale nocchiere imbarcata sul cacciatorpediniere Doria la seconda: il rituale laico, con corredo di licenze-lampo, era programmato, ad epilogo delle pubblicazioni nell’albo pretorio del Comune della Spezia.

Tutto si è svolto nel rispetto delle procedure e in applicazione della legge sulle unioni civili. Ma, probabilmente, lungo la catena gerarchica, non era stato calcolato l’interesse mediatico, complice la coincidenza della chiusura del convegno sulla famiglia a Verona che ha caricato di valenza alternativa l’evento spezzino, celebrato al Camec, sullo sfondo delle opere del maestro Roberto Braida che, già da sole, hanno allargato il cuore degli ospiti in divisa e in borghese.

Le giovani militari, dopo il primo lancio di agenzia, hanno dovuto fronteggiare l’assedio dei giornalisti; a fare loro da scudo, l’ufficio per le relazioni con il pubblico dello Stato Maggiore della Marina. Imbarazzo? «No, una vicenda privata che come tale deve restare, per il bene di tutti» è il leit motiv romano, là dove anche l’età dei coniugi si fa secreto.

Cavalca invece l’onda lunga della notizia, sulle creste dei social, il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, al costo di indispettire gli alleati della Lega: «Voglio rivolgere i miei più sinceri auguri a Lorella e Rosy - ho saputo che i vostri amici vi chiamano così - i nostri due marinai che il 31 marzo hanno celebrato la loro unione. Sono stata davvero felice di vedere le immagini del vostro giorno più bello, con le famiglie riunite e tanta gioia nei vostri sguardi. Lorella e Rosy sono l’esempio di una importante evoluzione culturale, nelle Forze Armate e nel nostro Paese. Auguri ragazze!».

Là dove le stellette fanno muro, trova facile audience Luca Marco Comellini, segretario del sindacato per i militari: «Lorella e Rosy - dice - sono state coraggiosissime. La loro unione celebrata pubblicamente e in uniforme è il segno del positivo cambiamento di un ambiente dove la donna è fortemente discriminata fin dal suo accesso nelle Forze armate e per tutta la sua carriera. Tra le divise, la percentuale di omosessuali non è diversa dal resto della società civile; fino a qualche decina di anni fa dichiarare la propria omosessualità era considerato un difetto che poteva comportare l’inidoneità al servizio....».