"Un’escalation che va contrastata" Pagano chiama ad aprire gli occhi

Per il presidente del Comitato unitario della Resistenza nel revisionismo culturale la genesi della violenza "Abbiamo in programma 20 mesi di iniziative per celebrare l’ottantennale della lotta di liberazione".

L’antifascismo spezzino ha sempre considerato emblematico quanto accaduto nel febbraio 2021 a Ceparana. "L’uso della violenza non è episodico ma strutturale in molti ambienti che si rifanno al fascismo e al nazismo" dice Giorgio Pagano co-presidente del Comitato unitario della Resistenza, già sindaco della Spezia per 10 anni, dal 1997 al 2007 .

L’episodio di Ceparana, e ancor prima dello di Sarzana, non sono rimasti casi isolati. Perché?

"Ormai è chiaro che oltre ai singoli fatti, seppure gravissimi – altri ne sono seguiti, fino all’aggressione al Circolo ARCI Canaletto del novembre 2022 –, a dover preoccupare La Spezia e l’intero Paese è soprattutto un sistema ideologico che cresce tra i giovani e nella rete".

Che fare?

"Intanto ringraziamo le forze dell’ordine e la magistratura perché sono state ancora una volta all’altezza del loro compito. Ma affrontare questa sfida solo come una sfida alla sicurezza significa affrontare i sintomi e non il

problema".

Dunque?

"È alla politica che deve essere richiesto di affrontare la questione. Perché è una basilare questione politica, una questione di salute della democrazia".

Un problema da contestalizzare?

"Sì. Questi episodi si inseriscono in un processo in corso di revisione politica e culturale, che ha come obiettivo la fine dell’antifascismo come cultura civile del Paese, nata dalla vicenda storica che ha portato l’Italia al

ventennio della dittatura. Ma l’antifascismo è l’elemento fondativo della democrazia riconquistata, è il patrimonio comune degli italiani. Niente e nessuno potrà mai sostituirlo in questa indispensabile funzione".

Si avvicina il 25 aprile, potenziale occasione di scontro oltrechè di memoria condivisa....

"Un popolo grande e unito ribadirà il valore dell’antifascismo nelle manifestazioni del 24 aprile a Migliarina e del 25 aprile al

Monumento della Resistenza".

Come vi preparate agli appuntamenti?

"Nei mesi scorsi si è costituita, attorno al Comitato Unitario, una rete antifascista amplissima, che ha dato vita alla manifestazione del 16 dicembre. Abbiamo in programma venti mesi di iniziative per ricordare l’ottantesimo anniversario della lotta di liberazione, che iniziò l’8 settembre 1943 e si concluse il 25 aprile 1945. Saremo nelle scuole, nelle fabbriche, in ogni quartiere e paese della provincia all’insegna della memoria storica, guidati dal motto del Presidente Sandro Pertini: “il fascismo non è un’opinione, è un crimine”. Oggi come ieri".