REDAZIONE LA SPEZIA

Noi in bilico tra ragione e follia. Galimberti esplora l’incertezza

Il celebre Umberto Galimberti è pronto a guidare il pubblico del Teatro Civico attraverso quell’area incerta che segna il...

Il filosofo Umberto Galimberti sarà stasera al Teatro Civico

Il filosofo Umberto Galimberti sarà stasera al Teatro Civico

Il celebre Umberto Galimberti è pronto a guidare il pubblico del Teatro Civico attraverso quell’area incerta che segna il confine tra due dimensioni irrinunciabili dell’umano. È in programma stasera, con inizio alle 21, lo spettacolo ‘L’incerto confine tra ragione e follia’, con protagonista il popolare filosofo. "Ogni produzione artistica nasce solo se si ha confidenza con la parte folle di sé in quanto ‘con la ragione non si crea niente’ – così presenta il suo monologo –. Una ragione che culturalmente nasce come sistema di regole ideato dagli umani per orientarsi e intendersi in un contesto altrimenti polivalente, ambivalente e quindi mezzo per staccarsi dalla follia divina. Come sosteneva Platone, ‘la follia dal Dio proveniente è assai più bella della saggezza d’origine umana’ e per creare si deve attingere a un’attitudine diversa dalla ragionevolezza quotidiana, lontano dai divieti e dai comandi del Super Io, entrando nelle dimensioni dove collassano le strutture razionali, come accade con l’attività onirica. Insomma, per creare è necessario che l’Io venga sacrificato diversamente ‘lavorando solo con la ragione siamo tutti uguali’".

Dopo aver compiuto studi di filosofia, di antropologia culturale e di psicologia, Galimberti, nato a Monza nel 1942, ha tradotto e curato Jaspers, di cui è stato allievo durante i suoi soggiorni in Germania e ha dedicato anche alcuni studi a Edmund Husserl e a Martin Heidegger. È stato dal 1976 professore incaricato di Antropologia Culturale e dal 1983 professore associato di Filosofia della Storia; dal 1999 è professore ordinario all’università Ca’ Foscari di Venezia, titolare della cattedra di Filosofia della Storia, mentre dal 1985 è membro ordinario dell’International Association for Analytical Psychology. "Individualismo, narcisismo, egoismo: sono tutte figure di solitudine – ha dichiarato Galimbeti – . La socializzazione si è ridotta alla propria parvenza digitale. E se anche l’istruzione, superata questa fase sperimentale, costretta dai tempi, dovesse poi venire diffusa via internet? I ragazzi hanno bisogno di imparare ma anche di guardarsi in faccia, ridere, capire attraverso lo sguardo se l’altro dice la verità o sta mentendo. Hanno bisogno di esperienze fisiche".

Tra le sue opere ricordiamo: ‘Psichiatria e fenomenologia’ (1977), ‘Psiche e tecne. L’uomo nell’età della tecnica’ (1998), ‘Gli equivoci dell’anima’ (1999), ‘L’etica del viandante’ (2023) e ‘Le grandi domande. Filosofia per giovani menti’ (2024). Informazioni al botteghino del Civico dalle 8.30 alle 12, al numero 0187 727521.

Marco Magi